L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul dissequestro delle quote del Palermo con Mirri pronto a pagare oltre 2 milioni di euro.
Non c’è solo il campo, nel presente del Palermo. Perché oltre alla corsa alla Serie B, ci sono delle quote sotto sequestro, che Mirri sta provando a sbloccare. Il tutto con una trattativa per la cessione societaria sullo sfondo, che potrebbe portare il passaggio delle suddette quote in altre mani. Intanto, il club è ancora di proprietà di Hera Hora, che ha presentato al Tribunale di Catania un’istanza di revoca delle misure che hanno «congelato» le azioni dei rosanero per 2,35 milioni di euro. Non una semplice richiesta di dissequestro: la stessa Hera Hora si è resa «subito disponibile a versare l’importo» proprio per sbloccare le quote e per portare avanti la «procedura di liquidazione».
Dal fascicolo del procedimento, dopo l’udienza di lunedì, il giudice Nicola La Mantia ha però dichiarato il non luogo a provvedere. Stando a informazioni provenienti dalla controllante del Palermo, si tratta di un rinvio ad altro giudizio per questioni di competenza. Tale decisione, infatti, è stata assunta poiché è stato stabilito che il giudice competente non è quello cautelare, bensì quello del merito della causa. In sostanza, il procedimento dovrà essere esaminato da un altro giudice, competente a deliberare sulla richiesta di revoca del sequestro conservativo eseguito dall’ex socio Di Piazza «previo adempimento di quanto il Tribunale vorrà indicare per l’ammontare dell’importo riconosciuto dal Collegio».
Non si tratta comunque dell’unico contenzioso aperto con l’immobiliarista italo-americano: il 5 luglio si terrà l’udienza, stavolta presso il Tribunale di Palermo, riguardante l’atto di citazione proposto da ItalPlaza, sempre con al centro della contesa il valore della liquidazione del suo 40% di Hera Hora, per la quale si è avvalso del diritto di recesso. Una battaglia legale che va avanti ormai da quasi un anno e che dallo scorso febbraio ha coinvolto direttamente il Palermo, dato che il Tribunale di Catania ha disposto il sequestro delle quote del club per 2,35 milioni. Quelle quote, adesso, Mirri vuole liberarle, mettendo sul piatto quella cifra.