Palermo, mini crisi. Da Manchester arriva il consiglio di restare sereni
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla crisi del Palermo.
Lavoro su più fronti. Non ci sono interventi ufficiali da parte dei dirigenti, commenti o dichiarazioni continue non sono certo lo stile del City e neppure dei suoi referenti italiani, che gestiscono la quotidianità nel Palermo. I tempi di Zamparini sono finiti. Ma ciò non significa disattenzione ai destini della squadra o sottovalutazione delle criticità emerse. I contatti con la casa madre, fortificati dal recente ritiro a Manchester, sono giornalieri e riguardano ogni aspetto. Il campo è la vetrina principale ma ora ci sono tanti altri settori su cui la nuova proprietà sta lavorando: riorganizzazione interna, realizzazione del centro sportivo di Torretta, attenzione anche alle squadre femminili.
Il momento nero relativo ai risultati viene affrontato evitando la frenesia e le reazioni “di pancia”; semmai, i giorni passati all’Etihad devono servire ai calciatori per comprendere la realtà di cui fanno parte e agire di conseguenza. Giocare a Palermo e in un contesto tanto importante comporta delle responsabilità, bisogna dunque metterci lo spirito adatto. Più battagliero, meno spaventato. E’ questo l’aspetto su cui il club ed anche l’allenatore, si attendono i maggiori progressi.
Dunque, da Manchester, sede di un calcio che domenica ha prodotto il derby stellare di Premier, arriva il consiglio di restare sereni. A Frosinone e col SudTirol sarebbe bastato poco per evitare le sconfitte, invece il Palermo non è stato cattivo o convinto. Frattanto, sospiro di sollievo per l’infortunio al ginocchio di Elia: le indagini cui si è sottoposto l’esterno hanno escluso lesioni meniscali o legamentose. Da oggi svolgerà lavoro differenziato, difficile che recuperi per sabato a Terni ma la sua assenza non sarà lunga.