L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’importanza di Meteju per l’undici di Corini.
Che dietro si giochi a 3 0 a 4 non c’è problema: dategli un ruolo da ricoprire e lui esegue. È questa duttilità ad aver fatto di Mateju, al netto di letture difensive non sempre precise e puntuali, un punto fermo del Palermo nella stagione appena conclusa e in quella che verrà: Corini, che lo aveva già allenato a Brescia nell’anno della promozione, lo considera intoccabile proprio perché nessun altro interprete dell’attuale retroguardia può interpretare diverse posizioni con relativa semplicità.
Non è stato un campionato semplice per il ceco, iniziato tra le difficoltà, proseguito in crescendo e chiuso affondando con i compagni fuori dai play-off. Eppure il tecnico non ha mai pensato di toglierlo dall’undici iniziale, rinunciando a lui solo contro Spal (scelta tecnica) e Frosinone (squalifica) e sostituendolo a gara in corso solo in quattro occasioni su 33. Sebbene dopo il mancato arrivo tra le prime otto sia finito anche lui sotto esame della proprietà insieme al resto della squadra, il suo profilo non dovrebbe rientrare tra i sacrificabili.
Ciò nonostante il posto da titolare, che siada terzino a 40 da centrale di destra a 3, non è più assicurato: dovrà giocarselo con gli innesti di mercato o con quei giovani in rampa di lancio (Graves e Buttaro) su cui il Palermo vuole costruire il proprio avvenire. Un’altra questione che potrebbe presto tenere banco è quella del rinnovo del contratto, in scadenza tra un anno: molto dipenderà da quanto e come giocherà nella fase iniziale del campionato.