L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Massolo e Pigliacelli.
La sfida è lanciata. Da un lato Massolo, uno degli eroi della promozione, dall’altro Pigliacelli, tornato in Italia per recitare un ruolo da protagonista. Toccherà a Baldini e al suo staff scegliere il titolare. Nelle intenzioni, entrambi hanno ottime carte da giocarsi, ma la scelta ricadrà solo su uno dei due. Fermo restando che poi, a campionato in corso, le gerarchie iniziali possono anche essere sovvertite, come è successo allo stesso Massolo quest’anno, il quale dopo quasi una stagione di panchina ha spodestato Pelagotti e si è preso la ribalta. Per lui, complessivamente, 17 presenze, 7 durante la regular season, 8 nei playoff e 2 in Coppa Italia. Sette i clean sheet, di cui 4 alla fine: in semifinali e in finale, infatti, Massolo è rimasto imbattuto.
L’ex portiere della Fermana parte in vantaggio per meriti acquisiti sul campo. Almeno agli occhi dei tifosi. Nei playoff è stato uno dei protagonisti, soprattutto grazie ai due rigori parati, il primo in casa con la Triestina, il secondo a Salò contro la Feralpisalò, in semifinale. Due prodezze che hanno contribuito in maniera sostanziale alla trionfale cavalcata del Palermo verso la B. L’unica incertezza di Massolo, a Padova, nella finale d’andata. Quell’uscita a vuoto poteva “condannarlo” e invece il suo errore ha finito per santificare Marconi, autore di un salvataggio acrobatico sulla linea che ha permesso ai rosanero di espugnare l’Euganeo. Per il portiere spezzino un finale di stagione da incorniciare, inimmaginabile per certi versi. Ma questo non significa che Massolo abbia il posto garantito, tutt’altro.
Baldini non è tipo da farsi incantare da ciò che è stato. Il passato è passato. Conta il presente. Il posto nell’undici titolare va conquistato durante la settimana. Il tallone d’Achille di Massolo è l’esperienza. O meglio, l’assenza di esperienza in Serie B, che finora è rimasta circoscritta a qualche apparizione in panchina. Ragion per cui il Palermo ha scelto di affiancargli un altro portiere, affidabile, altrettanto ambizioso e che conosce bene la categoria. Come Pigliacelli che non appena ha ricevuto la chiamata di Castagnini si è reso subito disponibile.
L’ex numero uno dell’Universitatea Craiova venerdì scorso ha giocato la sua ultima partita in Romania (risultato 2-2), ha salutato società e tifosi e ieri è rientrato in Italia. Sul suo approdo in rosanero non ci sono dubbi, come lo stesso Pigliacelli ha dichiarato al Giornale di Sicilia nei giorni scorsi. Ieri di buon mattino ha preso un volo che da Bucarest lo ha portato a Ciampino e tra domani e martedì ne prenderà un altro, a Fiumicino, direzione Punta Raisi. Per lui è pronto un contratto triennale. Pigliacelli ha giocato in Romania nelle ultime 4 stagioni, ma ha anche una notevole esperienza tra i cadetti dove ha accumulato 130 presenze con le maglie di Sassuolo, Pescara, Reggina, Frosinone, Trapani e Pro Vercelli. A volerlo in Romania, Davis Mangia – altra vecchia conoscenza rosanero – nell’estate del 2018. Ora però, a 29 anni appena compiuti, il portiere romano ha voglia di tornare a misurarsi nel campionato italiano. Ha scelto il Palermo, più che l’Italia, come ha specificato. Torna per giocare. E vuole la A più che la B. Massolo è avvisato.