Palermo Marina Yachting, raid dei vandali nei bagni
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sugli atti vandalici al Marina Yachting di Palermo.
Vandalizzati i bagni del Marina Yachting. La denuncia, parte da alcuni cittadini che avvalendosi dei servizi hanno fotografato e denunciato sui social l’attacco subito dal nuovo gioiello da poco inaugurato dall’Autorità portuale. Tavolette dei water staccate, cassetta dell’acqua divelta e altro: sembra proprio che la bellezza in questa città non piaccia e i soliti incivili sono tornati all’attacco. Dopo i cuori e le scritte disegnate sui muri esterni di alcune attività a pochi giorni dall’inaugurazione che ha visto anche la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, qualcuno ha ben deciso di accanirsi sui bagni dei portatori di handicap.
L’Autorità portuale ha fatto sapere che si sta già lavorando per il ripristino del decoro e che si ricorrerà alle telecamere per riuscire ad individuare i colpevoli. «Non molliamo – fanno sapere dall’ente – come nel caso del molo Sant’Erasmo, saremo noi a vincere. Abbiamo un fondo previsto per questo tipo di situazione e stiamo già procedendo con i lavori per far tornare il decoro all’interno dei bagni. Certo, fa rabbia pensare che questi soldi potrebbero essere spesi per altro, ma non si molla, a trionfare sarà la bellezza». E sui social, Facebook in particolare, si scatena l’indignazione. «Non meritiamo nulla – scrive Luigi – la mia paura è che tutto finisca come il castello della Zisa».
E ancora: «Incivili che non meritano scusante», attacca Renzo. «Incapaci di stare al mondo – dice Ileana – chiamarli incivili equivale a fargli un complimento». I palermitani per bene si indignano e quasi si rassegnano all’inciviltà che regna in città. Ai due atti vandalici, infatti si affiancano la sporcizia che giornalmente le migliaia di avventori lasciano tra gli angoli dei negozi, che talvolta a causa del vento finiscono all’intento della piscina. Tutto viene prontamente pulito e il giorno dopo è tutto come nuovo, ma che fatica.