Palermo: l’obiettivo resta la promozione in Serie A
Riportare il Palermo ai fasti di un tempo. Sembra essere questo l’obiettivo numero uno della nuova proprietà del Palermo calcio. La squadra rosanero ha attraversato più di un decennio di grandi battaglie sportive, disputando tanti campionati di Serie A e riuscendo anche ad assaporare quell’odore di Europa che riesce a dare prestigio ad un club. Parliamo ovviamente dell’era targata Maurizio Zamparini cominciata nel 2002 e terminata nel 2018. Dopo anni bui, coincisi con il fallimento della società e la risalita dalle serie minori, a luglio 2022 il City Football Group ha rilevato la quota di maggioranza del Palermo F.C. da Dario Mirri, siciliano e tifoso da sempre, rimasto presidente del club e del consiglio di amministrazione del Palermo F.C. L’obiettivo della nuova proprietà è stato chiaro sin da subito: lavorare per una crescita sostenibile del Palermo, migliorando in maniera costante le prestazioni dentro e fuori dal campo. Parliamo di una proprietà che ha anche la gestione di squadre quali il Manchester City FC, il New York City FC, il Melbourne City FC, lo Yokohama F. Marinos e tante alte.
Tornando al Palermo, questa stagione non è cominciata nel migliore dei modi: le prossime partite saranno importanti per capire quali siano le reali possibilità dei rosanero di tornare finalmente nella massima serie. Tra gli avversari da temere c’è sicuramente il Sassuolo, squadra appena retrocessa dalla Serie A e con una rosa di assoluto livello e contro cui il Palermo è dato come sfavorito, come mostrano i principali bookmakers presenti nella lista aggiornata sul miglior sito in Italia per le scommesse sportive. La strada però è tracciata come ha dichiarato a più riprese il presidente dei rosanero Mirri: “Il mio sogno è che la vittoria della squadra e la costruzione di un club moderno possano in qualche modo essere di ispirazione per la città, perché possa continuare a crescere e avere il miglior futuro possibile“.
Il grande Palermo targato Maurizio Zamparini
Dicevamo del Palermo targato Maurizio Zamparini. Quella tra il compianto presidente e la piazza rosanero è stata una storia d’amore/odio durata 17 anni, dando vita ad un progetto a lungo termine che ha dato i suoi frutti, fatto di tanti allenatore esonerati (in una stagione ne cambiò addirittura 8!) e di tanti talenti scoperti (da Dybala ad Ilicic, da Cavani a Pastore giusto per citarne alcuni).
Tutto ebbe inizio nell’estate 2002 quando Zamparini ufficializzò l’acquisto del club rosanero: in sole due stagioni i siciliani si ritrovarono in Serie A dopo oltre 30 anni di assenza qualificandosi subito in Coppa UEFA. Pur senza vincere nulla, quelli sono stati anni gloriosi per la piazza, facendo sognare i tifosi e sfiorando anche la vittoria della Coppa Italia nel 2011, perdendo in finale contro l’Inter di Mourinho per 3-1.
Per sognare la Serie A bisognerà lottare fino alla fine
Il Palermo si trova a dover affrontare un campionato di Serie B molto complicato, ma mentre ci avviciniamo al giro di boa del torneo, le cose non sembrano essere così rosee. La squadra rosanero allenata dall’ex tecnico del Sassuolo Dionisi occupa quasi da inizio campionato le zone centrali della classifica, dimostrando in più di un’occasione di non riuscire a fare quel salto di qualità necessario per puntare alla promozione. In particolare il problema sembra essere legato all’attacco: se è vero infatti che i rosanero presentano la 2^ miglior difesa del campionato, è anche vero che l’attacco è solo il 13° del torneo, ma in casa va ancora peggio dato che ha segnato solo 6 reti (4° peggior attacco interno del campionato). C’è molto rammarico fino a questo momento per una stagione sottotono, con la società che ha anche deciso di mandare in ritiro la squadra per cercare di dare una svolta.
In particolare preoccupa l’attacco: finora i rosanero hanno segnato meno di una rete a partita, tra l’altro chiudendo diverse gare senza reti all’attivo. Per descrivere il momento poco positivo dei rosanero, basta prendere come riferimento il momento di Brunori: il bomber del Palermo era stato il miglior marcatore dello scorso campionato con 17 reti e 5 assist, mentre in questa stagione non è mai stato protagonista, fermo a quota una rete e spesso è partito dalla panchina. Problemi con l’allenatore? Questo non possiamo saperlo, ma di certo per il resto della stagione potrebbero esserci delle novità in campo, rimettendo il bomber al centro del progetto.