Palermo, le parate decisive non mancano mai. Pigliacelli rimane sempre una garanzia
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e le parate di Pigliacelli sempre più decisive.
In una difesa che non sta vivendo sicuramente il miglior momento del campionato, il Palermo ha una certezza: Mirko Pigliacelli. L’estremo difensore è uno degli elementi che, anche un periodo complicato come quello che sta attraversando la squadra rosanero, non ha mai fatto mancare il suo apporto in termini di prestazioni alla squadra. In più è anche il leader silenzioso in campo. Il portiere nelle ultime due partite è stato uno dei migliori in campo. Le sue parate e i suoi interventi sono stati decisivi per far sì che alla fine la formazione di Corini riuscisse a portare a casa un punto dal Tardini contro la capolista Parma e tornare a sorridere con una vittoria in casa al Barbera contro un insidioso Pisa.
Contro gli emiliani per 90’ ha comunque, grazie anche al lavoro del resto della squadra, in qualche modo difeso il punteggio, poi poi nel finale non poter far nulla sul tiro dal limite dell’area di Mihaila (Pigliacelli fra l’altro era ostacolato da Benedyczak in fuorigioco) e – probabilmente – anche sul colpo di testa di Charpentier, considerato che il lancio di Bernabé arriva con la difesa schierata e uscire per intercettare la sfera non era effettivamente così semplice, visto che la palla poteva anche spiovere dalla parte opposta in cui è finita. Ma è contro il Pisa che Pigliacelli ha dato il meglio di sé: prima difendendo l’1-0 dei rosanero con una bella respinta su un tentativo ravvicinato di Barbieri, poi proteggendo ancora il risultato (il 2-0) a inizio ripresa deviando un sinistro volante di Vignato, prima dei gol di Marin e Valoti che avevano successivamente ristabilito il punteggio sulla parità, con in entrambi i casi il n. 22 rosanero incolpevole.
Parata che vale una fetta importante dei tre punti conquistati contro la squadra di Aquiliani, però, è certamente quella che l’ex Trapani compie esattamente sette minuti prima del gol di Segre, che deciderà la partita, su Piccinini che di prima intenzione dal limite dell’area con un destro violento e a botta sicura era convinto di aver trovato il gol del vantaggio, ma non aveva fatto i conti con Pigliacelli. A confermare il tutto anche l’abbraccio a fine gara con il capitano e bomber rosanero, Brunori, probabilmente anche lui consapevole dell’importanza e del valore delle respinte del suo portiere.