Palermo, l’arma in più è la…testa: 10 gol nelle ultime dieci partite

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla vena realizzativa del Palermo e la specialità dei gol di testa.

Che si voglia parlare di momento magico o di organizzazione tattica ottimale, in questa fase di campionato il Palermo è la squadra più efficiente della Serie B nel gioco aereo e una delle più calde a livello europeo: quelli realizzati contro il Bari da Ceccaroni e Segre, entrambi splendidamente imbeccati da Di Mariano, sono stati 14° e 15° gol di testa in stagione su 40 totali dei rosa; per l’ex Venezia è la prima capocciata vincente (aveva segnato di sinistro al Südtirol), per il numero 8 la sesta su sette reti totali (l’unica di piede a Parma). Aver trasformato i colpi di testa nella specialità della casa è uno dei segreti del ritorno ad alti livelli del Palermo: in questo modo sono infatti arrivate dieci reti nelle ultime dieci partite, mentre nelle prime tredici uscite erano state appena cinque.

A colpire sono stati Lucioni con la Ternana, Stulac con il Catanzaro, Segre con il Pisa, nuovamente lui e Graves con il Como, Nedelcearu con la Cremonese, ancora il numero 8 con Modena, Catanzaro e Bari e Ceccaroni sempre con i “galletti”: solo Parma (al netto dei tre gol subiti) e Cittadella sono riuscite a trovare le contromisure per disinnescare i rosa nel gioco aereo.

Il protagonista assoluto di questa striscia è naturalmente Segre, autore della metà esatta (5 su 10) dei gol sopra citati: la sua abilità negli inserimenti si era intravista nello scorso campionato, ma in quello attuale è pressoché incontrastabile. Non è però l’unico a saper usare la testa: la peculiarità del Palermo è infatti quella di mandare a bersaglio giocatori di tutti i reparti, grazie all’ottima lettura dei movimenti dei difensori avversari e alla capacità di giocare d’anticipo; serve anche la precisione, sia nel crossare che nel colpire, e Corini ha a disposizione tanti uomini di talento per sfruttare queste situazioni.