L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Roberto Crivello da escluso adesso torna ad essere utile per il Palermo.
La parabola di Roberto Crivello può essere utile a capire come nel calcio il concetto che in un gruppo sono tutti utili non è solo una frase fatta. La storia del 31enne difensore in rosanero è davvero particolare, costruita su altalene di emozioni, vittorie, delusioni, bocciature e ripescaggi. L’ultima tappa sabato a Modena, quando Crivello, neppure convocato nelle 5 partite precedenti, è entrato in campo nella ripresa per sostituire il giovane debuttante Devetak, schierato a sinistra ma gravato da un giallo. Roberto ha fatto il suo mostrando però l’atteggiamento giusto, non patendo l’ansia del rientro, coprendo la sua zona senza pecche soprattutto in fase difensiva e contribuendo al mantenimento del doppio vantaggio. Insomma, s’è rivelato affidabile.
Da capitano a fuori rosa. Crivello sembrava ormai un giocatore fuori dal progetto o comunque molto indietro nelle scelte di Corini. Titolare (fra i mugugni di vasta parte del pubblico) fino alla terza con l’Ascoli, poi sorpassato non solo da Sala, ma anche da Mateju che l’allenatore preferiva spostare di fascia e infine dal rampante Devetak. Crivello non si è demoralizzato, ha continuato ad allenarsi e la chance si è riaperta per il nuovo ko di Sala e quello contemporaneo di Buttaro che ha spostato Mateju a destra. Del resto non è la prima volta che l’ex Spezia e Frosinone riemerge da un periodo buio: per lui, palermitano purosangue, l’avventura rosanero è stata intensissima. Arrivato in Serie D (volle fortemente la squadra della sua città dove non aveva mai giocato, scendendo di due categorie), fu fra i protagonisti della promozione giocando da centrale. L’anno dopo cominciarono le difficoltà, Boscaglia lo riportò terzino sinistro con esiti modesti, ma fu a lungo capitano; Filippi lo mise fuori rosa in attesa di cessione, poi grazie a buoni comportamenti in allenamento Crivello fu reintegrato. Poche gare da titolare anche con Baldini, ma comunque a fine stagione firmò la sua 2ª promozione col Palermo. Sembrava destinato a partite in estate, invece, tutelato da un contratto con scadenza 2024, è rimasto stringendo i denti e accettando critiche e perplessità sul suo conto. Adesso è di nuovo in pista e se difficilmente ritroverà un posto fisso in squadra, ha dimostrato che per chi lotta le porte sono sempre aperte.