Palermo, l’amministratrice dell’ospizio lager al giudice: “Ho avuto periodo difficile”
“Ho avuto un blackout, sto male, peso 42 chili. Ho problemi di salute e non mi sono resa conto. Sto attraversando un periodo particolarmente difficile della mia vita. Mi dispiace”. Con queste parole Maria Cristina Catalano, l’amministratrice di fatto della casa di riposo ’Bell’Aurorà’ arrestata ieri, si è giustificata oggi davanti al gip di Palermo Fabio Pilato per le vessazioni e i maltrattamenti, le violenze, sia fisiche che psichiche, a cui sottoponeva le anziane ospiti dell’ospizio “lager”, come lo ha definito lo stesso gip nella misura cautelare. Sono terminate nel primo pomeriggio di oggi gli interrogatori di garanzia delle sei indagate. Un interrogatorio via skype. Da un lato il gip e i legali delle donne in tribunale, dall’altro sei donne collegate via Skype dal carcere. L’avvocato di Maria Cristina Catalano, Maurizio Piazza, secondo quanto riporta Repubblica, ha chiesto la revoca della misura cautelare degli arresti in carcere e una visita medica per la sua assistita. In carcere sono finite Maria Cristina Catalano, 57 anni, l’amministratrice di fatto della “Bell’Aurora” di via Emerico Amari, che è accusata anche di bancarotta fraudolenta, riciclaggio e auto riciclaggio; Vincenza Bruno, 35 anni; Anna Monti, 52; Valeria La Barbera, 28; Rosaria Florio, 41; Antonina Di Liberto, 54, denunciata anche per false dichiarazioni, che avevano fatto scattare per il marito il reddito di cittadinanza. Vincenza Bruno, l’amministratrice unica della casa di cura, così come un’altra indagata, ha deciso di non rispondere alle domande del gip. La sua avvocata, Tiziana Staropoli ha chiesto la revoca della misura cautelare e di visionare le immagini delle telecamere che hanno ripreso le violenze.