Palermo, l’abito non cambia. Mignani va avanti col 3-5-2
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul modulo di Mignani che non cambia.
Il Palermo si trova in un periodo decisamente difficile della stagione, e le scelte tattiche dell’allenatore Mignani sono al centro delle discussioni. Nonostante le recenti sconfitte e le difficoltà a ottenere risultati positivi, Mignani persiste nell’utilizzo del modulo 3-5-2, una scelta tattica che non ha ancora dato i frutti sperati e sembra non essere ancora completamente assimilata dalla squadra.
Da quando Mignani ha assunto la guida tecnica del Palermo, ha abbandonato i moduli 4-3-3 o 4-3-1-2, che aveva solitamente utilizzato durante la sua carriera, per passare al 3-5-2. Questa decisione è stata presa con l’obiettivo di rendere la squadra più compatta e ridurre la quantità di gol subiti, come evidenziato dalle pesanti sconfitte pregresse, come quella contro il Pisa. Inizialmente, sembrava che il cambio tattico potesse portare a una maggiore solidità difensiva, ma le ultime partite hanno mostrato tutti i limiti di questo sistema, soprattutto in termini di adattamento del personale a disposizione.
Il problema principale sembra essere che i giocatori del Palermo non sono adatti a ricoprire i ruoli richiesti dal 3-5-2. Ad esempio, giocatori come Segre, che è più un centrocampista centrale, e Di Francesco, un esterno d’attacco, sono stati utilizzati in posizioni non naturali per loro, il che ha inciso negativamente sulle prestazioni della squadra. Il risultato è una squadra che fatica sia in fase difensiva che offensiva, come dimostrato dai soli tre punti conquistati in cinque partite e dalle due sconfitte consecutive.
Nonostante ciò, Mignani sembra intenzionato a non modificare la sua scelta tattica per la prossima partita contro l’Ascoli, una squadra in lotta per la salvezza e quindi pericolosa e motivata. La situazione diventa quindi critica per il Palermo, che deve trovare un modo per fare propri i principi del 3-5-2 in poco tempo, o rischia di terminare la stagione in modo deludente, con possibili ripercussioni anche per la permanenza di Mignani alla guida tecnica.
Questo momento rappresenta una vera prova sia per l’allenatore che per i giocatori, che devono dimostrare di poter superare le difficoltà e adattarsi rapidamente per salvare ciò che resta della stagione.