Palermo, la valutazione del club rosanero è di 10-12 milioni. Due strade per il futuro: Mansour o Pallotta?
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul futuro societario del club con un pezzo dedicato alla cessione del Palermo a firma di Nicola Binda.
Il Palermo ha vinto la partita sul campo e adesso deve concludere quella fuori. Il presente è stato un trionfo, il futuro può diventare altrettanto luminoso dopo la cessione del club che il presidente Dario Mirri definirà nei prossimi giorni. Senza far passare troppo tempo, perché c’è una Serie B difficilissima da affrontare che comincerà tra soli due mesi. Il dubbio è uno solo: il club andrà allo sceicco Mansour o al tycoon americano Pallotta? Mirri tornerà a pensarci oggi, dopo aver festeggiato a dovere la promozione: domenica notte nel suo quartier generale con i giocatori, con tanto di bagno notturno a Mondello, ieri incontrando le istituzioni locali che non hanno perso occasione per complimentarsi, fino alla serata a cena con la squadra e gli sponsor, prima del rompete le righe. Per i giocatori. Lui dovrà riannodare i fili delle trattative per la cessione e decidere.
Gli scenari Le due trattative sono state condotte su piani diversi, non parallelamente. Mansour è entrato in scena per primo, ha più volte mandato suoi emissari a Palermo, si è esposto pubblicamente e sembra in vantaggio, almeno a sentire le sensazioni dei suoi rappresentanti. Nel suo progetto resterebbe coinvolto anche Mirri, legatissimo al Palermo da una fede giovanile e un po’ dispiaciuto a dover uscire di scena proprio adesso, dopo aver rilanciato il club tre anni fa dalla Serie D. Con lo sceicco il Palermo entrerebbe nella galassia del City, bandierina piantata in Italia dopo quelle in altre nazioni, dall’Inghilterra di Manchester in giù. James Pallotta invece ha lavorato sottotraccia per tornare in Italia dopo l’esperienza con tanti chiaroscuri alla Roma. Il predecessore dei Friedkin avrebbe già firmato una lettera d’intenti con Mirri (pare non vincolante), e si è esposto solo con un tweet domenica sera per fare i complimenti alla squadra dopo promozione indicando la via per un futuro in Serie A.
Il progetto Avendo visto lo spettacolo del Barbera di domenica sera, chiunque comprerà il Palermo si frega le mani. In Serie B la valutazione data per l’acquisto sarebbe di 10-12 milioni, cifra comoda per magnati di quella levatura; la prospettiva di sviluppo è decisamente allettante, per quella che è l’unica squadra di grido della Sicilia: il Catania non sa come ripartire dai dilettanti, il Messina sta soffrendo per iscriversi in C. Le barriere campanilistiche resteranno, ma intanto il Palermo vola alto. Sapendo che con gli investimenti si potranno fare grandi cose, ma sapendo anche che se si continuerà nel solco tracciato con questa base tecnica si potrà crescere ancora. Ripartire da zero, con quella terribile Serie B che è già dietro l’angolo, potrebbe essere un rischio.