Palermo, la salvezza passa dalla difesa: Vitiello, l’usato sicuro a cui affidarsi. Andelkovic rinato, Cionek…
Ultime due chiamate per la salvezza. Il Palermo per questo finale di stagione ha deciso di puntare sui più “anziani”, non c’è più tempo per scommesse e plusvalenze. Con una salvezza tutta da conquistare con le unghia e con i denti, chi meglio dei più esperti può dare una grossa mano per acciuffarla?
Spazio ai senatori dunque; oltre a Sorrentino, Maresca e Gilardino, chi domenica scorsa ha ritrovato il posto da titolare è stato Roberto Vitiello. Il centrale campano, utilizzato solo in nove circostanze in questa stagione, contro la Sampdoria ha messo in mostra la propria esperienza, blindando la retroguardia rosanero nell’inedito ruolo di centrale in una difesa a tre. Quelle poche volte in cui è stato chiamato in causa, l’ex Siena non ha mai demeritato. Anzi, quasi sempre promosso a pieni voti.
Tuttavia, sono state tante le partite viste dalla panchina per lui. Ma per il rush finale, il 32enne di Scafati sembra si stia finalmente prendendo la propria rivincita. A Firenze, al centro della difesa tornerà Gonzalez, reduce dall’esclusione in Nazionale, e Vitiello potrebbe candidarsi al posto da titolare, a discapito di Thiago Cionek. Polacco d’origine brasiliana che, sia contro il Frosinone che contro i doriani, si è mostrato all’altezza della situazione sfoderando una prestazioni ben oltre la sufficienza. A completare il terzetto titolare sarà Sinisa Andelkovic. Proprio quest’ultimo, sin dal secondo ritorno di Ballardini, sembra essere rinato.
Andrà ancora verso l’esclusione invece, Edoardo Goldaniga, che con l’attuale mister rosanero qualche mese fa aveva trovato la propria consacrazione. Lo stesso tecnico ravennate, che lo aveva lanciato dal 1’ in Lazio-Palermo, da due partite (dopo il rientro dalla squalifica) lo tiene ai margini della squadra. Di certo non per demerito del numero 6, più che altro perché per questo finale di stagione Ballardini ha deciso di affidare le redini della squadra a chi sulle spalle ha diversi anni di serie A. Anche in difesa. Una scelta che, alla luce degli zero gol subiti nelle ultime due partite giocate e vinte, gli dà ragione. La salita del Palermo verso la salvezza parte dunque proprio dalla retroguardia, da sempre il tallone d’Achille della squadra siciliana e che adesso più che mai dovrà essere blindata.