Palermo. La rinascita di Roberto Floriano firmata Baldini: mai così decisivo

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla rinascita di Floriano.

Il «blocco» del sei è superato. Floriano non aveva mai segnato più di sei reti con la maglia del Palermo in una singola stagione, ma in un colpo solo ha trovato a Trieste la rete numero sette e numero otto di quest’annata della rinascita, quella che lo vede protagonista nella fase più calda del torneo, in piena bagarre per la promozione tramite play-off. È la freccia che non t’aspetti, o meglio, che non si sarebbe aspettato quasi più nessuno, almeno fino a febbraio. Con l’arrivo di Baldini e il passaggio al 4-2-3-1, s’è riaperto uno spiraglio, per lui che nelle dieci partite che hanno preceduto il cambio in panchina aveva giocato in tutto 30 minuti. Dalla Turris alla Turris, per Floriano, s’è chiuso un cerchio. Bocciato da Filippi dopo il tremendo k.o. a Torre del Greco, rinato con Baldini nella «cinquina» rifilata ai corallini al «Barbera», con un gol liberatorio siglato proprio dall’esterno nato in Germania.

È stato l’inizio, ma c’è voluto tempo per vedere il giocatore che stiamo ammirando ormai da diverse settimane. Quello che ha segnato al Picerno, per intenderci, per poi ripetersi con la straordinaria volée di collo destro al Bari. Altro cerchio che si chiude, perché da Bari è arrivato in Sicilia, accettando di ripartire dalla Serie D dopo essere finito fuori dalle gerarchie dei pugliesi. Tra i dilettanti, in sole otto gare, Floriano ha segnato sei reti, prima di dover chiudere anzitempo la stagione a causa del Covid-19. Promosso in C, col Palermo ha dovuto faticare, prima di prendersi un posto fisso nell’undici titolare. E se in campionato sono arrivati quattro gol, nei play-off si è preso la responsabilità di calciare due rigori non proprio leggeri: quello che ha aperto le danze col Teramo, nel primo turno, ma soprattutto quello che ha regalato il successo ai rosa nell’andata con l’Avellino, tra le mura amiche.

Anche in questo caso, sei reti, tra regular season e play-off, per far capire di poter dare ancora qualcosa. Era arrivato a sei anche quest’anno, tra la rete al Picerno in Coppa Italia di C, le altre due in campionato con Filippi (contro Latina e Foggia) e quelle già elencate dell’era Baldini. Nel mezzo, il buio. Il ritorno in panchina, l’altalena con Baldini che da un lato gli fa rivedere la luce con la Turris e dall’altro lo getta nello sconforto di un rigore sbagliato, con la Fidelis Andria. Il momento più difficile, dal quale si è rialzato come meglio non poteva: a suon di gol. Quelle che, con la doppietta alla Triestina, sono diventate otto. Mai così tante in una stagione, da quando Floriano è a Palermo.