L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul regista al quale si affiderà Silvio Baldini.
Una rimonta da film, ma senza regista. L’impresa che Baldini vuole compiere nei prossimi mesi passa da un centrocampo in cui manca un metronomo vero e proprio, una lacuna che già si era resa evidente in passato e che adesso, nel 4-2-3-1 del tecnico toscano, si proverà a tappare senza grosse modifiche nella mediana vista prima del cambio in panchina. Tutto sulle spalle di De Rose, ancora una volta, con Dall’Oglio o Odjer a fargli da spalla, in un centrocampo più di sostanza che di geometrie.
Nel reparto numericamente meno folto di tutto l’organico, il Palermo continua a non avere un uomo d’ordine. Non una situazione inedita, per l’esperto allenatore tornato nel capoluogo siciliano a distanza di quasi 18 anni, ma chiaramente un «ostacolo» nel suo progetto di calcio votato alla verticalizzazione. Questi primi giorni di allenamento stanno servendo specialmente per capire come impostare la linea mediana, in una formazione votata all’attacco.
Le soluzioni, però, sembrano quelle già viste in passato. De Rose e Dall‘Oglio partono in pole position, con Odjer pronto a sostituire uno dei due se e quando necessario. Non è che Baldini abbia molte carte a disposizione, d’altronde. L’unica alternativa rimasta, oltre a loro tre, è il giovanissimo Mauthe, che nelle partitelle è andato sempre a comporre una delle due coppie in mediana. Non ha mai avuto spazio a centrocampo, invece, Luperini. Per lui, Baldini sta disegnando un ruolo da trequartista che, in passato, non lo ha visto certo brillare. Filippi lo aveva spostato lì, dietro le punte, in un paio di occasioni ad inizio campionato, con risultati rivedibili.