Palermo, la prima contestazione dell’era City è clamorosa
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla sconfitta rimediata ieri dal Palermo con tanto di contestazione da parte dei tifosi.
La prima contestazione dell’era City è clamorosa, perché investe prima di tutto l’allenatore del Palermo. Un clima del genere riporta ai tempi più bui della gestione Zamparini (e ce ne furono diversi) quando gli allenatori saltavano come tappi di champagne a Capodanno. Tutto (o quasi) lo stadio contro, però, l’hanno avuto in pochi. Il primo che viene alla mente è Arrigoni, che venne colpito pure da un accendino prima di salutare per sempre.
Al City non si ragiona di pancia, si sa, dunque è probabile che Corini resti al suo posto. Ma al City qualche riflessione devono farla, almeno per due motivi: 1) hanno speso tanto in estate, ma questa squadra non ha un’identità e non corre; 2) alla ripresa si giocherà a handicap, perché c’è una città che chiede la testa dell’allenatore, ritenuto l’unico responsabile di questo stalus quo. Non saranno giorni facili i prossimi, per nessuno. Perché quando va tutto a rotoli, c’è più di un colpevole. I giocatori, ad esempio, un esame di coscienza devono farselo quanto chi sta in panchina.
Possibile che non potessero fare di più con il Cittadella? Vero che non c’era uno straccio di idea, ma la grinta dov’e finita? Quando non ci si arriva con la tecnica, le partite si possono azzannare in un altro modo e l’ultimo Palermo non l’ha fatto mai. A farsi qualche domanda deve essere anche lo staff che cura la parte atletica, perché il Palermo sembra sulle gambe come a fine campionato. Inspiegabile, come i tanti infortuni muscolari del resto.