L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle parole di Crivello dopo il derby perso contro il Catania.
La nuova vita di Crivello inizia male. Non riesce a nasconderla neppure lui, l’amarezza, dopo la sconfitta di Catania. Una sconfitta che arriva nel pomeriggio della svolta, quello in cui ha trovato il posto da titolare per la prima volta in dieci mesi, da quando Filippi ha preso le redini del Palermo. «Per me questo è il passato – ammette il difensore palermitano – da quando sono tornato in gruppo conta solo il presente, non voglio guardarmi indietro». Anche perché, la felicità per la maglia da titolare è svanita nel giro di un’ora e mezza, forse meno.
Il tempo di metabolizzare un risultato delineatosi ben prima del fischio finale, con gli etnei mai realmente in difficoltà e un Palermo che non ha interpretato il derby come forse avrebbe dovuto: «A livello di squadra, purtroppo, abbiamo perso una partita che ci brucia, ci fa tanto male perché sappiamo quanto ci tengano i tifosi, così quanto ci teniamo noi». Questione di testa, ma non di atteggiamento: «La cattiveria e la voglia di vincere non ci sono mancate. Le cose che prepari, purtroppo, a volte non riescono. Nella partita forse più importante, ci sono mancate delle cose e questo fa male. Ma la cattiveria e la voglia di vincere no».
Forse la squadra ha patito troppo la pressione di una partita che a Catania è stata preparata da derby vero, fondamentale al di là dei tre punti, mentre i rosa l’hanno approcciata in una maniera diversa. «Come in ogni derby – prosegue Crivello – ci sono emozioni e tensioni. Altrimenti non la senti, una partita del genere. Gli episodi sono andati a favore del Catania, noi non siamo stati in grado di ribaltarla. Abbiamo provato a fare il nostro palleggio, forse però il campo non era nelle condizioni ideali. Poi è sempre un derby, i dettagli in partite del genere fanno sempre la differenza».