Ieri sera al “Benito Stirpe” si è infranto il sogno serie A del Palermo. Questo però non è il solo “problema” per i rosanero, perché con la mancata promozione si perdono tanti introiti derivati da diritti TV, botteghino e sponsor, oltre al valore del club che in serie A sarebbe stato più alto. I ricavi maggiori ad oggi, per le squadre di calcio, arrivano dai diritti TV e la lega di serie A, che godrà della modifica alla legge Melandri, avrebbe aumentato elargito ben 39 milioni di euro ai rosanero.
In B i diritti TV del triennio 2018-2021, per i quali la Lega chiede 60,5 milioni, non sono ancora stati assegnati. Nessuna emittente ha ancora accontentato le richieste della Lega e probabilmente non avverrà, con Sky che dopo aver ottenuto i diritti per Champions League, Europa League e Serie A potrebbe anche tirarsi fuori dalla corsa.
Il capitolo botteghino è forse quello più critico perché in questa stagione si sono sempre viste pochissime persone sugli spalti del “Renzo Barbera”, con gli incassi che sono calati vistosamente nonostante i ticket a prezzo di saldo per quasi tutta la stagione. Nella prossima stagione probabilmente il trend non migliorerà, anzi potrebbe anche peggiorare, considerando anche il fatto che gli abbonati godranno di uno sconto del 50% per il rinnovo.
Gli sponsor tra la serie A e la serie B cambiano e non sono nemmeno disposti a spendere le stesse cifre tra i due campionati. Nella stagione 2013-2014 i rosanero, sempre nel campionato cadetto, riuscirono a racimolare soltanto 478mila euro, dato che in questa stagione non si discosterà di molto e che con la serie A sarebbe stato nettamente maggiore.
Tutto questo oltre a portare ad una perdita di oltre 40 milioni, potrebbe portare ad un taglio netto dei costi, con in primis alcune partenze eccellenti tra i quali quella di Antonino La Gumina che è valutato 10 milioni di euro ed interessa tanto ad alcuni club di A, ma insieme a lui potrebbero anche salutare diversi calciatori dal contratto abbastanza sostanzioso. Questo quanto si legge su “LiveSicilia.it”.