Palermo, la difesa scricchiola: ma resta ancora la migliore
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla difesa del Palermo che nonostante scricchioli resta ancora la migliore.
Che fosse impossibile mantenere i numeri monstre registrati fino a metà ottobre era prevedibile, che il calo sarebbe stato così evidente lo era un po’ meno: eppure, grazie proprio al lavoro svolto nelle prime otto partite, quella del Palermo è ancora la miglior difesa della Serie B. Un aspetto di cui avrà certo tenuto conto il City Group nelle caotiche ore post Cittadella, quando la piazza evocava a gran voce l’esonero di Corini: quest’ultimo ha infatti lavorato molto in estate sulla tenuta della retroguardia, che grazie soprattutto a innesti di esperienza (Lucioni e Ceccaroni su tutti) ha migliorato notevolmente il proprio rendimento rispetto a un anno fa.
Il numero di gol subiti in tredici giornate è sceso dai 18 del 2022 ai 10 del 2023, ma nelle ultime settimane quella difesa che a inizio stagione era sembrata quasi impenetrabile ha cominciato a scricchiolare sempre di più. Le difficoltà recenti della retroguardia sono strettamente connesse a quelle degli altri reparti, con l’attacco poco ispirato e il centrocampo in balia di pressing avversario, continue rotazioni e qualche assenza di troppo (Coulibaly, Vasic, Segre); le lacune nella costruzione del gioco hanno comportato un inevitabile arretramento del baricentro dei rosa, schiacciati verso la difesa e lenti a ripiegare contro giocatori veloci.
Lucioni e compagni hanno provato in più occasioni a metterci una pezza ma non è bastato: da 4 reti incassate nelle prime otto gare (media 0.5 a partita) il Palermo è passato a 6 nelle ultime cinque (1.2), di cui 4 nel doppio turno casalingo con Spezia e Lecco. Un biglietto da visita tutt’altro che esaltante in vista del ritorno in campo: dopo la trasferta di Terni i rosa affronteranno secondo e primo miglior attacco della Serie B, ovvero Catanzaro (20 gol) al Barbera e Parma (27) al Tardini.