Palermo, la difesa passa l’esame: porta blindata e più personalità
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla difesa del Palermo che ha superato l’esame dopo la prima di campionato.
Se sul piano dei risultati e della fantasia quel salto di qualità tanto agognato non si è ancora visto, lo stesso non si può dire per la tenuta difensiva e in particolare per il gioco aereo: avere a disposizione un centrale con l’esperienza e il senso della posizione di Lucioni, da questo punto di vista, fa tutta la differenza del mondo. Non a caso, il Palermo ha chiuso con la porta inviolata le prime due trasferte in campi ostici come Cagliari (considerando solo i novanta minuti) e Bari: in entrambe le gare l’ex Frosinone è stato tra i protagonisti.
Diverse sono le circostanze in cui è stato chiamato a mettere una pezza: sulle azioni palla a terra anche lui è andato un po’ in difficoltà, con i rosa salvati dall’imprecisione degli avversari, mentre i duelli aerei hanno sempre visto Lucioni vincitore contro avversari esperti (Pavoletti) o in rampa di lancio (Nasti). Nelle prime due gare ufficiali, come anche nelle ultime amichevoli, al suo fianco Corini ha scelto Marconi, che al netto di qualche sbavatura isolata ha tenuto bene il centrosinistra difensivo: tuttavia, con il cambio di posizione di Ceccaroni che tornerà al centro con Lund (o Aurelio) a sinistra, il numero 15 dovrebbe accomodarsi in panchina.
Quella di migliorare la tenuta della retroguardia era stata una delle prime richieste del tecnico dopo i 49 gol subiti nella scorsa stagione: non a caso Lucioni, che Corini aveva già avuto a Lecce, è stato il primo a essere ufficializzato, ancor prima che la sessione di mercato si aprisse (il giocatore è arrivato dopo lo svincolo dai salentini). Averlo in ritiro si è rivelato fondamentale, sia per collaudare il nuovo schema di gioco sia per mettere il suo carisma al servizio della squadra: a mancare è stata piuttosto una coppia stabile di centrali, dal momento che l’infortunio di Aurelio ha dirottato sulla fascia colui che era stato preso come suo compagno di reparto, ovvero Ceccaroni.
Quello di domani con il Melita – a meno di sorprese – sarà il primo vero test in cui verranno schierati l’uno di fianco all’altro, mentre a occupare la corsia mancina sarà Lund: la differenza di valori tra le squadre non permetterà una valutazione a 360° dell’affiatamento tra i due, ma entrambi hanno temperamento ed esperienza necessari per fare bene in campionato. A Bari Ceccaroni è stato tra i più positivi ben figurando in fase sia di contenimento che di spinta, compito quest’ultimo che non gli sarà più richiesto una volta tornato al centro: la sua elevazione, come anche quella di Lucioni, potrà comunque rivelarsi un’ottima arma sui calci piazzati, dove il Palermo l’anno scorso ha spesso fatto bene trovando anche tre gol da Marconi.