Palermo, la difesa non è più di ferro. E a Parma arriva l’esame più duro
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla difesa del Palermo che non è più di ferro.
Il banco di prova più difficile nel momento più difficile. Il sogno di uscire da Parma con tre punti, impresa non ancora riuscita a nessuno nell’annata in corso, passa da una prestazione ai limiti della perfezione in entrambe le metà campo, in particolare quella difensiva: i ducali hanno un arsenale offensivo di tutto rispetto e lo hanno dimostrato anche contro una squadra di categoria superiore come la Fiorentina, capace di prevalere solo ai rigori negli ottavi di Coppa Italia.
Solo ritrovando la compattezza di inizio campionato Corini potrà uscire dal Tardini con un risultato soddisfacente: dall’inizio della serie negativa Pigliacelli è stato battuto 9 volte in sette partite, mentre nelle prime otto erano arrivati appena 4 gol. Il numero 22, che ha tenuto la porta inviolata solo con il Brescia, ha incassato più di una rete contro Spezia, Lecco e Catanzaro, sempre al Barbera; il Palermo ha inoltre subito un gol in entrambe le trasferte disputate, a Genova e Terni, sempre con l’estremo difensore tra i migliori in campo, segno che i meccanismi difensivi non funzionano più con l’efficacia di prima.
Da Firenze sono giunte ulteriori indicazioni su forze e debolezze del Parma, che potrebbe arrivare a domenica leggermente stanco dopo i 120 minuti disputati in Coppa Italia: la qualità dei singoli ha trovato ulteriori conferme nel fatto che i ducali siano stati a lungo padroni del campo, ma come avvenuto contro il Lecce nella stessa competizione (gara poi vinta 2-4) la squadra ha dilapidato un vantaggio di due reti nei minuti conclusivi, segno di un possibile calo fisico a fine match. Inoltre, nelle ultime apparizioni in campionato la macchina di Pecchia è sembrata un po’ meno perfetta: a Lecco è arrivata un’inattesa sconfitta, pur condizionata dall’espulsione di Hernani, mentre con Modena e Spezia i ducali hanno avuto bisogno di un guizzo nel recupero per portare a casa il risultato; nel primo caso è arrivato un pareggio al termine di un lungo tiro al bersaglio, nel secondo una vittoria (su autogol) dopo 90’ di grande sofferenza.