Palermo, la corsia preferenziale per fare male: ecco la «svolta» a sinistra
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla fascia sinistra del Palermo.
Uno dei fattori che spiega l’exploit dell’arsenale offensivo di Corini nel 2024 è l’efficacia con cui il Palermo riesce a sfondare a sinistra, sia sulla fascia che sul vertice dell’area: dei 19 gol segnati nel girone di ritorno ben 9 arrivano da quel lato, tanto nella costruzione quanto nella finalizzazione. Il tecnico sa quanto nella corsa al vertice sia importante l’apporto degli esterni, sia offensivi che difensivi; a ciò si aggiunge il gran lavoro di Brunori sia al centro dell’attacco che sul fronte laterale.
La prima prova dell’efficacia dei rosa a sinistra è arrivata con il Modena, con tre gol su quattro arrivati su quel versante: da lì Henderson ha servito a Segre la palla dell’1-0 e lo stesso ha fatto Mancuso con Soleri per il 4-2, mentre il numero 9 si è messo in proprio vincendo il duello con Pergreffi e battendo Gagno. Un nuovo exploit sul fronte mancino è arrivato contro il Bari, prima con il cross di Lund da cui è nato il batti e ribatti per l’1-0 di Ranocchia e dopo con Di Mariano a pennellare per la testa del solito Segre.
Con la Feralpisalò cambiano gli interpreti ma non il risultato: traversone di Di Francesco e capocciata vincente di Soleri. Con la Ternana entrambi i gol sono nati a sinistra: il bolide di Lund nel primo tempo, la parabola beffarda di Brunori nel secondo. Infine l’illusoria rete del numero 17 a Brescia, con una traiettoria che ha ingannato Avella dopo un movimento verso il limite dell’area. È proprio Di Francesco l’ago della bilancia della «svolta» a sinistra del Palermo: se riesce ad agire con la stessa efficacia sui due lati del campo può davvero essere l’arma in più nel finale di stagione. Una delle sue peculiarità è trovare la giocata giusta anche in partite poco brillanti: l’assist per Soleri a Piacenza arriva dopo una partita con pochi spunti ma è determinante ai fini del risultato, mentre a Brescia è stato l’ultimo a mollare dopo aver trovato il quinto gol in campionato (secondo miglior record personale) e confermato un’integrazione ormai completa nei meccanismi del Palermo.