Palermo, la corsa non si ferma. Ma quanta paura con la Triestina
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara pareggiata ieri dal Palermo con la Triestina, ma la paura di non passare il turno non è mancata.
Il Palermo va avanti e al quinto minuto di recupero riesce perfino a evitare la prima sconfitta interna della stagione con un gol di Luperini che trasforma il «Bar[1]bera» in una bolgia. Una sconfitta che non avrebbe pregiudicato il passaggio al secondo turno nazionale dei playoff grazie al successo dei rosa all’andata con la Triestina, ma che avrebbe rovinato parzialmente la festa per il ritorno in massa del pubblico in viale del Fante. Quasi trentaduemila spettatori, accorsi anche per salutare i possibili acquirenti del club rosa in tribuna con Dario Mirri, un pubblico che è stato il grande protagonista della partita almeno in
due occasioni.
La prima al 18’ del primo tempo, quando l’arbitro Giordano ha assegnato un calcio di rigore alla Triestina per un contatto in area tra Marconi e De Luca. Il «Barbera» ha frastornato Procaccio che andava sul dischetto, per qualche minuto non s’è capito più nulla e pensiamo che l’attaccante triestino sia stato condizionato, calciando in modo fiacco alla sinistra di Massolo. Che è stato bravissimo ad aspettare e a lanciarsi sul lato giusto.
Il secondo episodio che ha visto il pubblico del «Barbera» protagonista è stato molto meno… brillante. Anzi, decisamente pericoloso. All’inizio della ripresa, dopo un primo tempo nervoso e spesso al limite della rissa, il portiere ospite Offredi ha colpito un raccattapalle sotto la curva Sud. La reazione dei tifosi rosa è stata immediata, violenta, è piovuto in campo di tutto e il gioco è rimasto fermo per tre minuti. Se un calciatore della Triestina fosse stato colpito, il Palermo avrebbe rischiato di perdere la gara a tavolino. Sono stati momenti brutti, ma poi è tornata la calma e s’è continuato a giocare con la squadra friulana tutta in avanti e il Palermo quasi incapace di reagire.