Palermo: la contestazione viaggia pure sui social

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su alcune contestazioni social dei tifosi nei confronti del Palermo e di Mirri.

Il 2021 non si chiude nei migliori dei modi per il Palermo. E i tifosi, dal canto loro, non si sottraggono dal contestare sia quanto visto sul campo, sia quanto accade all’interno della società. Sul rendimento della squadra, i primi a far sentire la loro voce dopo la sconfitta di Latina sono stati gli ultras della Curva Nord 12: «Servono poche parole per descrivere il vostro atteggiamento di dicembre – scrivono sulla loro pagina di Facebook – siete andati troppo presto in vacanza… e alla ripresa certa gente non vogliamo più trovarla perché non è degna di indossare la nostra maglia. Ci aspettiamo un cambio drastico, perché ci siamo rotti i c…».

Fuori dal campo, invece, è il supporter trust Palermo F.B.C. 1900 a puntare il dito  della società: «Noi tifosi – si legge in una nota del gruppo – vogliamo far parte di questa società con l’acquisto di una quota del capitale del nostro Palermo, affinché ciascuno possa sentire il club maggiormente proprio, partecipando anche alle decisioni della gestione. Solo con i propri tifosi a sostegno economico, il nostro Palermo può avere un futuro migliore, ne siamo certi. Tutto questo, però, passa dalla decisione della attuale proprietà, alla quale abbiamo già indirizzato più volte la nostra proposta, tramite varie pec, forse addirittura troppe. Nell’ultima, inviata direttamente al presidente Dario Mirri, abbiamo dato come scadenza la fine dello scorso ottobre, perché puntavamo ad ottenere, finalmente, un riscontro positivo e potere festeggiare insieme il 121° compleanno ufficiale del nostro club: società e tifosi, tifosi e società veramente insieme, anche economicamente. Finora, non abbiamo ottenuto, alcuna risposta concreta e di senso compiuto, bensì solo tergiversazioni. Per cui, abbiamo intrapreso quella che sarà una serie continua di contatti tramite le istituzioni sportive, iniziando dallo slo, al fine di denunciare questa impasse dovuta all’inerzia di Dario Mirri».