Palermo, la carica dei 101 furbi nella città sudicia
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui furbetti del cartellino alla Rap.
Stipendio pieno, e pure arrotondato con zero fatica. Giornate che li vedevano ufficialmente al lavoro ma senza «esserci» materialmente a spazzare, recuperare plastiche, cartone e vetro o a togliere rifiuti dai cassonetti, In realtà, netturbini e impiegati della Raperanoa farei fatti propri: a casa, a dormire in auto, a fare la spesa e a sbrigare commissioni personali, spesso al bar con gli amici. Pagati regolarmente per fare a stento la metà (in alcuni casi neppure quella) di ciò per cui erano stati assunti. Il tutto grazie alla disinvolta community degli operatori ecologici che facevano girare i badge come carte da poker, dovea turno ognuno ritirava il piatto: la vincita era una giornata di vacanza dai tumi dove il loro nome passato al controllo magnetico li dava come presenti.
Dalla raccolta della munnizza ai percorsi per recuperare la differenziata, al servizio di pronto soccorso per la manutenzione delle strade fino al 2021 appannaggio dell’azienda di piazzetta Cairoli), i 101 glissavano alla grande l’impegno occupazionale. In media, uno su dicci dell’area Igiene ambientale, a fare statistica sull’organico totale. Come prima, anzi più di prima. Perché al furto sistematico di carburante dai mezzi che assicurano la copertura degli itinerari della raccolta dei rifiuti, già venuto alla luce in una inchiesta del 2020, nella nuova indagine dei carabinieri sulia Rap si aggiungono appunto le accuse di truffa aggravata, le false certificazioni e l’indebita percezione di denaro.