Palermo-Juve Stabia, Escl. Il ricordo di Lafferty: «Il gol su punizione grande soddisfazione. Addio? Per Iachini ero fuori controllo»
Domenica il Palermo ospiterà la Juve Stabia, provando contro i campani a confermare quanto di buono visto con il Modena. Nella storia dei confronti tra le due squadre trova posto anche il precedente della stagione 2013-2014, quando i rosanero si imposero con un netto 3-0. Ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com, Kyle Lafferty, tra i protagonisti di quel confronto con la terza rete dei padroni di casa, torna su quel successo maturato al Renzo Barbera: «Ricordo la delusione per non essere sceso in campo dal primo minuto. In quella squadra c’erano giocatori del calibro di Dybala, Hernandez e Belotti, e riuscire a ottenere una maglia da titolare era difficile. Per fortuna, però, in quella partita riuscii a togliermi le mie soddisfazioni, realizzando un gol su punizione dopo essere entrato in campo».
Cosa pensa del cammino del Palermo in questa stagione?
«La stagione disputata fin qui dal Palermo può definirsi avara di soddisfazioni. Il distacco dalle prime due posizioni non si addice a una realtà importante come quella rosanero. Il Palermo nel campionato cadetto è come un grosso pesce in un piccolo stagno e tutti vorranno batterlo».
Brunori contro il Modena è tornato protagonista. Il Palermo deve ripartire da lui?
«Ritengo Brunori un giocatore fantastico. Parliamo di un goleador, e la squadra dovrebbe essere costruita attorno a lui. Se il Palermo vuole coltivare ancora le sue ambizioni, deve certamente trattenerlo in questo mercato di gennaio».
Tra i profili sondati anche quelli di Di Chiara, suo ex compagno alla Reggina. Potrebbe essere il candidato giusto?
«Di Chiara lo ritengo un giocatore di livello, oltre a essere un bravo ragazzo. Un suo arrivo potrebbe aiutare il Palermo nel migliorare il proprio rendimento. Di Chiara potrebbe offrire l’apporto giusto ai rosanero nella corsa ai play-off».
È vero che nell’estate del 2019 fu vicino a tornare in rosanero?
«In realtà non c’è mai stata la concreta possibilità di un mio ritorno in rosanero. Se ci fosse stata l’opportunità, l’avrei colta senza pensarci un minuto. Il Palermo e i suoi tifosi sono rimasti nel mio cuore e sarò un sostenitore di quei colori per tutta la vita. In tal senso, mi piacerebbe poter offrire ancora il mio contributo ai rosanero. Qualora volessero, infatti, sarei pronto ad aiutarli nell’ingaggiare i migliori prospetti provenienti dal Regno Unito».
A suo avviso esiste ancora la possibilità di puntare all’obiettivo promozione?
«Credo che il Palermo possa ancora puntare alla promozione, seppur passando dai play-off. Come detto prima, per farlo deve certamente tenere Brunori, oltre a intervenire sul mercato. Gli uomini di mercato rosanero dovranno essere bravi a ingaggiare quei calciatori che abbiano ben chiaro cosa significhi giocare per il Palermo, per Palermo e soprattutto per la sua tifoseria».
Al Palermo è stato allenato da Gattuso prima e Iachini poi. Chi sceglierebbe dei due?
«Iachini è un bravo allenatore, ma personalmente preferisco Gattuso. Parliamo di una leggenda vivente e di un grande gentiluomo. Non riesco a trovare note negative in lui, e ha rappresentato una delle migliori persone che ho incontrato nel mondo del calcio. È stato un onore giocare per lui».
Nei giorni scorsi è circolata la voce di un possibile ritorno di Iachini in rosanero. Cosa ne pensa?
«Iachini ha già riportato il Palermo in Serie A e conosce la strada giusta per raggiungere questo obiettivo. Per questo ritengo che un suo ritorno sarebbe una scelta azzeccata. Per il resto, mi sento di consigliare ai giocatori di rimboccarsi le maniche e lottare per lo stemma che portano sul petto. Quando appenderanno le scarpe al chiodo, si renderanno conto di quanto siano stati fortunati a difendere i colori rosanero».
Quale ricordo conserva nel cuore della sua esperienza al Palermo e quale invece vorrebbe rimuovere?
«Mi ritengo molto fortunato ad aver vestito la maglia del Palermo, giocando per tifosi calorosi e passionali come quelli rosanero. Di certo la promozione resta uno dei ricordi più belli. Il momento più brutto è stato certamente quando sono andato via, considerato che avrei voluto giocare per quei colori ancora per diversi anni. Purtroppo però fui costretto ad andarmene contro la mia volontà».
Cosa intende?
«Il Presidente Zamparini disse cose poco piacevoli sul mio conto. Sapevo però di piacergli come calciatore, e poi scoprii che determinate cose provenivano da mister Iachini, che mi definiva ‘fuori controllo’. Io ero a Palermo solo per giocare a calcio e fare il mio mestiere, e ci sono riuscito con successo. Per il resto, la mia vita privata non ha mai influenzato la mia sfera professionale».