PALERMO – Tutti in discussione, o quasi. Nel Palermo che ieri è tornato al lavoro a Torretta, in vista di un finale di stagione che si preannuncia teso, sono pochi i giocatori sicuri di un posto nell’undici titolare. Come riportato da Il Giornale di Sicilia in un articolo di Alessandro Arena, il direttore sportivo Carlo Osti ha chiesto alla squadra una reazione d’orgoglio dopo il blackout finale contro la Cremonese, che ha fatto scivolare i rosanero da un potenziale -3 dal quarto posto a un preoccupante -9.

Non è una questione solo di risultati – fino a venerdì scorso il Palermo aveva raccolto 9 punti in cinque gare – ma soprattutto di tenuta mentale. Per questo, Dionisi dovrà lavorare sia sulla compattezza del gruppo sia sulle scelte per lo sprint finale.

Quattro certezze, tutto il resto in ballottaggio
Se molti giocatori devono ancora conquistarsi un ruolo chiave, quattro elementi restano intoccabili: i tre acquisti invernali – Audero, Magnani e Pohjanpalo – e il capitano Brunori. Sono loro le colonne sulle quali il Palermo punta per rimanere in corsa nella lotta per la Serie A.

Audero ha garantito sicurezza tra i pali, Magnani si è imposto nei duelli fisici, mentre Brunori e Pohjanpalo hanno già firmato 9 gol nel 2025 (5 l’italo-brasiliano, 4 il finlandese) affinando la loro intesa partita dopo partita. Alle spalle di questo quartetto, però, Dionisi deve ancora costruire una struttura stabile.

Ballottaggi aperti in ogni reparto
La difesa è il reparto con meno dubbi: Baniya e Ceccaroni completano il terzetto accanto a Magnani, anche se Nikolaou, in rientro dall’infortunio, cercherà di riprendersi il posto che fino a gennaio sembrava inamovibile.

Le incertezze maggiori riguardano le fasce e il centrocampo. Pierozzi sembra aver superato Diakité nelle gerarchie a destra, mentre Di Francesco, adattato a esterno tutta fascia, sta convincendo più di Lund sulla sinistra.

A centrocampo, la concorrenza è serrata: Blin, Gomes, Ranocchia, Segre e Verre si giocano due posti. Verre, spesso utilizzato da trequartista, sarà squalificato contro la Salernitana, costringendo Dionisi a trovare soluzioni alternative per dare più imprevedibilità alla manovra.

Con otto partite ancora da disputare, il tecnico dovrà scegliere chi può garantire continuità e chi invece sarà solo una soluzione a gara in corso. Il tempo delle prove è finito: ora servono certezze.