Palermo in serie B. Castagnini: «Squadra spaventata dal Barbera contro la Triestina. A gennaio non abbiamo fatto confusione come da altre parti»
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” riporta un’intervista al ds del Palermo Renzo Castagnini
E lei a Palermo non voleva venire. «Si ripartiva dalla serie D, quando l’Ad Sagramola mi chiamò la prima risposta fu non vengo. Non certo per la piazza, ma perché la D non la conoscevo, non l’avevo mai frequentata e non mi sembrava di poter essere utile. Poi non ho pensato alla categoria ma alle potenzialità di Palermo».
In 3 anni 2 promozioni, critiche, qualche scivolone. Poi il trionfo. «Nessuna rivincita, conosco le insidie del mio lavoro. Oggi c’è solo la soddisfazione del traguardo raggiunto. Il mercato di gennaio? Era quello che secondo me serviva alla squadra (arrivati solo Damiani e Felici, partito Almici, ndc), non volevo fare confusione come mi pare sia successo ad altri con tante operazioni. E non c’entra neppure il budget limitato, ci fidavamo del gruppo che avevamo costruito in estate. Baldini gli ha dato forza e fiducia. Dopo i suoi primi allenamenti, ho cominciato a essere ottimista».
Anche dopo prove deludenti che avevano spezzato l’entusiasmo? «Io vedevo una squadra che cresceva nel gioco, nell’autostima, nel feeling con l’allenatore. Poi il calcio non è sempre identico a se stesso, devi saper leggere il momento. Per esempio, nella 1ª gara in casa dei play off con la Triestina, col Barbera pieno, il Palermo era contratto, spaventato da tutta quella folla. Sembrava di essere in Champions League. Poi i ragazzi si sono abituati ed è stato un crescendo. Spettacolare anche per il contorno di tifosi che ci ha trascinato».
Ha detto che sarebbe un rammarico andar via adesso che la strada è tracciata. «L’ho detto, ma non dipende da me. Attendo comunicazioni».