Palermo in ritiro a Manchester: la difesa sotto torchio, il lancio del drone e la sorpresa Laporte

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo in ritiro a Manchester e il racconto del secondo giorno sul campo dell’Eithad Campus.

Frosinone non va già e c’è anche da capirlo. Per questo, anche a Manchester, Corini «martella» i suoi su cosa è andato bene e cosa no, sul campo dello Stirpe. Il tecnico, nella seduta mattutina, ha lavorato sui movimenti offensivi del tridente, specialmente sull’attacco della profondità e sulla velocità, insistendo però anche su ciò che ha causato la rete con cui i ciociari hanno battuto i rosanero.

Una difesa troppo sbilanciata a destra in fase di avvio dell’azione, che ha costretto i centrali a scalare su Caso, lasciando cosi un buco nel mezzo che ha portato alla conclusione di Moro e all’autogol di Buttaro. Ma dal campo dell’Etihad Campus non emergono solo queste annota-zioni tattiche: c’è un Corini che incita Gomes a calciare (letteralmente: «shoot», in inglese), ci sono i senatori che si allenano a tirare in porta con il giovane Grotta tra i pali, c’è un eurogol di Buttaro in partitella e c’è un’atmosfera inevitabilmente diversa rispetto alla quotidianità di Boccadifalco, fosse anche solo per la tipologia di struttura in cui si trova la squadra.

C’è pure una “compagnia” di livello internazionale, seppur a distanza. Sul campo dell’Etihad Campus, infatti, non si allena solo il Palermo. C’è anche un po’ di Manchester City sui prati dell’Academy, al-meno, tra quelli che sono dovuti restare in Inghilterra non potendo rispondere alle chiamate delle nazionali. Tra questi, lo spagnolo di origine francese Aymeric Laporte, difensore della squadra di Guardiola, alle prese col recupero da un grave infortunio al ginocchio. Il centrale, componente fisso della nazionale spagnola (quando sta bene) fin dagli scorsi Europei, ha lavorato con un preparatore atletico proprio sullo stesso campo utilizzato da Corini e dai suoi uomini per la seduta mattutina di ieri. Una zona e stata riservata al giocatore dei “citizens”, che procede con la rieducazione dopo l’intervento subito lo scorso luglio e che dovrebbe fare rientro in squadra nelle prossime settimane. Nella seduta pomeridiana, ha fatto il suo ingresso un protagonista speciale di questi allenamenti in terra inglese: il drone. Lo ha guidato un componente dello staff del City e ha spiccato il volo sopra le teste di Brunori e compagni, mentre sul campo si facevano prove di 4-3-3 con l’italo-brasiliano sempre al centro dell’attacco completato da Di Mariano e Elia.