L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla visita di Abodi in città.
«Lo stadio di Palermo? È l’undicesimo della candidatura a Euro 2032». Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i giovani, passa un giorno nel capoluogo, per «stare vicino alla città e alla Sicilia perché si realizzi sempre più uno sport per tutti», Durante il giro in alcuni impianti sportivi cittadini, il ministro ha dato incoraggiamenti e consigli sulle strade da imboccare per superare le difficoltà attuali: le piscine di viale del Fante vicine alla chiusura peri lavori di riqualificazione, lo stadio Barbera da ristrutturare. il velodromo quasi pronto ma incompleto; gli altri impianti perduti: il palasport e il diamante del baseball a fondo Patti.
Abodi ha iniziato la sua visita dall’istituto Pio La Torre dove ha premiato i vincitori dei campionati scolastici, poi è andato al Velodromo, al «Renzo Barbera» e al Pallone di via del Fante scelto per ospitare la piscina prefabbricata provvisoria per ovviare alla chiusura per riqualificazione delle due vasche dell’Olimpica e salvare il nuoto cittadino. Situazione: entro un mese sarà completato lo sgombero del locale, i controlli su cemento e pilastri sono positivi, in completamento quelli sul tetto. Se la struttura risulterà idonea, come sembra, si passerà alla gara per l’impianto prefabbricato. La piscina scoperta chiuderà il mese prossimo, mentre quella coperta rimarrà aperta per quasi tutto l’anno, anche perché «il progetto d’intervento va aggiornato perché la parte strutturale è ancora peggiorata», dice Sergio Sparacio, coordinatore degli impianti sportivi cittadini.
Ha iniziato nel marketing con l’Img di Cino Marchese, vecchia conoscenza degli sportivi palermitani per l’organizzazione con il Club Tennis Palermo degli Internazionali di Sicilia. Oggi Andrea Abodi, 63 anni, dopo le esperienze di presi- dente della Lega di serie Be dell’Istituto per il credito sportivo, guida il ministero dello Sport. «Palermo è ancora in gioco per gli Europei del 2032 – dice -. Ancora non sappiamo se l’Italia otterrà la manifestazione. né se sarà mantenuto il format a 24 squadre o esteso a 32. Non conosciamo neanche se dovremmo diminuire o aumentare i dieci stadi prescelti». Tra cui non c’è il Renzo Barbera di Palermo: «Avevamo stadi pronti e altri no. Per questi ultimi abbiamo scelto quelli, come Bologna e Cagliari, dove i progetti erano in avanzato iter amministrativo perché era importante per presentare all’Uefa un dossier convincente. Ma lo stadio di Palermo sarà trattato come gli altri per quanto riguarda le misure sugli interventi di ristrutturazione» Per quanto riguarda l’attualità, Abodi è preoccupato per la situazione di indebitamento del calcio italiano, con trattamenti che considera non equi.