Palermo, il sogno dei playoff. Mutti: «Giocatori come Verre fanno la differenza. Carte in regole per inserirsi…»
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo e il sogno playoff e riporta un’intervista all’ex rosanero Bortolo Mutti.
Per una notte i rosanero sono andati a dormire con un piede nella zona play-off, che, adesso, con la classifica completa, si trova solo a un punto, molto più vicina della zona retrocessione nella quale la squadra di Corini aveva galleggiato fino a prima di Natale. La vittoria contro il Bari, settimo risultato utile consecutivo, potrebbe essere una svolta per le ambizioni del Palermo, che per la prima volta vede la zona più alta della classifica e quell’ottavo posto che è l’ultimo biglietto per gli spareggi promozione.
«Gli obiettivi di inizio stagione erano chiaramente quelli di consolidare la categoria, ma in questo campionato di grande equilibrio, dove tante grandi hanno faticato, come Cagliari, Parma e Genoa, e c’è una sorpresa come il SudTirol, anche il Palermo ha le carte in regola per sperare di lottare per un posto nei playoff, anche da outsider».
Parola di Bortolo Mutti, allenatore di lungo corso, nel 2001/2002 sulla panchina del Palermo di Franco Sensi neopromosso in B, che chiuse la stagione al decimo posto. «È evidente che Corini ha trovato la quadra di un gruppo che ha già delle qualità e che con l’arrivo di Tutino ha guadagnato un elemento di livello. — dice Mutti — La capacità di gestire e vincere gare come quella contro il Bari dà morale, autostima e consapevolezza nei propri mezzi. In questo campionato se raggiungi la tranquillità di classifica poi puoi sperare di puntare più alto e una piazza come Palermo ti può dare una grossa mano per raggiungere l’ottavo posto».
Mutti commenta anche il mercato della nuova società: «Sicuramente arriveranno altri giocatori e non si tratta di soluzioni di mercato per tamponare o risollevare una squadra in crisi, ma di innesti che alzano il livello tecnico dal punto di vista qualitativo, come Verre, un giocatore che può fare la differenza».