Palermo. Il “Rocky” di Ballarò che ha vinto al Madison: “La boxe mi ha salvato”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su un giovane talento palermitano che ha trionfato nella boxe negli USA.
Mike Tyson, Mohamed Ali, Joe Frazier, sono alcune superstar che hanno combattuto al Madison Square Garden, il tempio della boxe di New York. Tra loro c’è anche un palermitano, Cristian Cangelosi che a soli 20 anni è “ the king of New York”, il pugile- ragazzino che incassa i pugni rimanendo in piedi, schiva gli avversari quasi da fermo e, uno dopo l’altro, li mette a tappeto. Non ce n’è per nessuno: Cangelosi, il ragazzo di Ballarò ha trionfato ai Golden gloves, davanti a 7mila spettatori in delirio. Roba da stomaci forti e da guantoni dritti sulla guancia dell’avversario. Era il 2019 e Cristian aveva lasciato Palermo da due anni per trasferirsi negli States.
Nel quartiere palermitano Cristian è il ragazzo cicciottello che si infila i guantoni per una scommessa sul peso con il padre e lo zio: 71 chili sono tanti per un ragazzino di 13 anni, di sicuro troppi per uno sportivo. Lo zio crede in lui, « il ragazzo si farà » , e lo punzecchia sul peso. Cristian si mette a dieta: «Per un anno non ho mangiato cioccolato, non è stato facile, ero solo un adolescente – racconta il pugile – Ma avevo fame di farcela, ho ascoltato solo quella».
Il ragazzino perde 20 chili, va in palestra ogni giorno alla polisportiva “ Nino Castellini” sotto gli occhi severi del maestro Franco Tomaselli. Severi, come il papà Giuseppe, ex pugile, il più scettico tra tutti. Cristian ha iniziato a vivere con lui a 15 anni, l’ha cresciuto la nonna: « Mia madre mi ha avuto troppo giovane » , confida. La storia di Cristian è tutta in salita: l’obesità, la famiglia umile, le compagnie sbagliate.
A Ballarò il ragazzino non è proprio uno stinco di santo. «Ero una testa calda, senza lo sport avrei potuto prendere una brutta strada – confessa il pugile che oggi ha 23 anni – Il pugilato mi ha salvato: lo sport è disciplina, senza la testa sulle spalle non si va lontano».