L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Leo Stulac e i suoi gol da punizione.
Zona Leo Stulac. Quando le gare sono giunte ai minuti finali e c’è una punizione sulla quale si avvicina lo sloveno c’è sempre da stare sull’attenti, soprattutto se si è a recupero inoltrato, o addirittura a tempo già ampiamente scaduto. Se il Palermo ha raccolto tre punti importantissimi martedì scorso contro la Cremonese gran parte del merito va al centrocampista rosanero che al 97’ con una traiettoria beffarda su punizione ha sorpreso Jungdal, l’est remo difensore dei lombardi, regalano alla formazione di Corini un ormai inaspettato 3-2.
Il minuto era il 97, non tardissimo per Stulac che – in questa stagione – con lo Spezia era andato in rete al 104’, anche in quell’occasione con un calcio di punizione battuto magistralmente, che aveva fatto esplodere di gioia il Barbera per il 2-2 acciuffato dopo che i rosanero erano andati sotto di due reti.
Un film già visto, quello della sera di Santo Stefano, ma le emozioni sono state nuove e forse ancor più forti anche per lo stesso Stulac, che forse questa volta ci ha messo qualche secondo in più per realizzare l’accaduto. Dopo che la palla si è insaccata è infatti rimasto per qualche attimo fermo, poi l’arrivo di tutti i compagni per abbracciarlo e l’esultanza. Fin qui il classe 1994 si è alternato praticamente quasi sempre con Gomes, fornendo comunque sempre prestazioni all’altezza e di qualità.
Un totale di 17 presenze, 9 da titolare e 8 da subentrato. Il tutto condito da quattro gol (le altre due le ha messe a segno contro Feralpisalò e Catanzaro) e due importanti, anzi importantissimi assist nei matvh contro Ternana (1-1), da corner, per il gol dell’iniziale vantaggio rosanero con Lucioni e contro il Como, dove con una splendida punizione è riuscito a servire perfettamente Graves, che di testa aveva realizzato il gol del momentaneo 3-2 dei rosanero sulla formazione lombarda, che nel finale ha poi trovato il pari con un rigore trasformato da Verdi