Palermo, il n°1 dell’Associazione Amici Rosanero Giambona: «Bilancio? Il club trasparente, fiduciosi per il futuro»

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul bilancio societario del Palermo e lo fa parlando con il numero uno dell’associazione Amici Rosanero.

Chiudere un’annata in rosso, in Serie C, è pressoché inevitabile in piena pandemia. Il Palermo, nel 2021, è rientrato in questa casistica, con quasi 7 milioni di perdite. La società, in questi giorni, ha messo il bilancio a disposizione della componente popolare, permettendo così ai suoi rappresentanti di esporre tutti i punti in merito ai tifosi associati. Per Fabrizio Giambona, presidente dell’Associazione Amici Rosanero, è una prova di trasparenza data dal club.

Partiamo dal rapporto tra Palermo Fc e Amici Rosanero: che spazio vi viene concesso all’interno della società? «Quello che viene riconosciuto ad un socio, senza fare differenze tra soci di maggioranza o minoranza. Poi è chiaro, le decisioni sulla squadra non sono argomenti che attengono al nostro ruolo, ma ci viene fornito ogni chiarimento richiesto. Soprattutto in sede di esame del bilancio, avendo la fortuna di poter contare su professionisti competenti. In questo senso, da parte del Palermo, c’è massima disponibilità e da parte nostra c’è partecipazione attiva per tutelare i tifosi».

E se un tifoso non associato volesse ottenere le informazioni a cui avete accesso? «Per una questione di serietà e riservatezza non possiamo divulgare, ma che il bilancio stesso venga approvato con l’adesione di Amici Rosanero presuppone un’attività di verifica da parte nostra. Anche perché, chi avesse voluto usufruire di queste notizie, avrebbe potuto associarsi. La garanzia, per il tifoso non associato, è il controllo che svolgiamo avvalendoci di professionisti di comprovata competenza».

Negli ultimi tempi, le questioni relative al futuro societario sono al centro delle cronache: in caso di nuovi investitori, cosa cambierebbe per Amici Rosanero?
«La rappresentanza popolare è prevista dallo statuto. Anche se arriveranno nuovi investitori e il nostro capitale dovesse ridursi, ci viene comunque garantito il 10% del diritto di voto. Chi acquista la società è in trattativa per il 99,75% del Palermo. Nessuno ci può escludere. Il nostro non è un investimento, ma un atto d’amore».

Secondo il collegio sindacale, il Palermo necessita di un piano di sostenibilità oltre i 12 mesi: che futuro vedete per l’anno che verrà? «In prospettiva, le possibilità di ripresa ci sono tutte e sono concrete. Però è chiaro che certezze, in positivo o in negativo, non possiamo averne. Noi siamo fiduciosi che tutto vada bene, non ci vediamo sul baratro, ma in rampa di lancio».