Palermo, il mal di trasferta Biffi: «Parole di De Rose fanno riflettere. Rischio psicosi»
L’edizione odierna de “La Repubblica” ha riportato un’intervista a Roberto Biffi il quale si è espresso in merito al mal di trasferta del Palermo.
Ecco qualche estratto:
«Sono cose che non hanno una spiegazione – dice Roberto Biffi, capitano di un Palermo che nella stagione 1991/ 1992 aveva più o meno lo stesso problema – Fuori casa avevamo paura, andavamo anche in vantaggio, ma alla fine si perdeva. Preparavamo la partita in settimana nel migliore dei modi, all’epoca c’erano i due punti a vittoria e sapevamo che anche con un pareggio avremmo mantenuto una buona media. Oggi quell’atteggiamento non pagherebbe. Ma il perché non si riesca a dare continuità alle prestazioni casalinghe è difficile da spiegare. Quando devi preparare la trasferta – continua Biffi – il pensiero in testa che sarà un’altra brutta domenica ti viene. Mi sa che questa squadra, a parte il finale della stagione scorsa, ha già sofferto questo problema. Il rischio è che diventi una psicosi e chi gioca pensa che qualunque cosa accada andrà in difficoltà. Ma il Palermo è una squadra forte che può uscire da questa situazione».
Ma non sembrano pensarla proprio così i tifosi rosanero. Soprattutto dopo le parole pronunciate nel post partita dall’allenatore Giacomo Filippi e dal capitano Francesco De Rose. Il primo ha chiaramente detto che se anche nel corso della stessa partita ci sono prestazioni così diverse significa che è una questione di uomini, non di sistema di gioco. De Rose è stato anche più duro: «Se serve – sono state le parole del capitano a caldo – bisogna anche andare a muso duro dal proprio compagno, per fargli capire che alcune cose non si devono fare, perché, lo dico con sincerità, queste figure di m… non si possono più fare. Sono parole dette perché chi deve intendere intenda – dice Biffi – può significare che non c’è serenità, che c’è chi si lamenta. Certo è un’esternazione che lascia pensare. L’importante è che ci si convinca che il campionato è ancora lungo, niente è impossibile, con la speranza però che il Bari non prenda la stessa strada della Ternana dell’anno scorso».