L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla lotta al secondo posto in classifica.
Il sabato rosa e l’alba rossa. Mentre l’Italia gode per una Ferrari dominante e un Leclerc da dieci e lode a Melbourne, i tifosi del Palermo si sollazzano per un secondo posto che fino ad un paio di settimane fa sembrava utopia. Non sarà facile restarci, perché al Palermo resta solo una cartuccia da sparare dopo l’esclusione del Catania, ma intanto sono le altre ad inseguire. E giocare sotto pressione, non è mai facile per nessuno.
Per capirne di più bisognerà aspettare il prossimo turno, quando il Palermo resterà a guardare (e che peccato, ci sarebbe stato il derby con un «Barbera» vestito a festa), l’Avellino affronterà al «Partenio» il fanalino Vibonese e il Catanzaro – che stasera gioca a Foggia – se la vedrà con il Campobasso in casa. Se tutto va secondo i pronostici, a 90’ dalla fine il Palermo potrebbe trovarsi dietro ad Avellino e Catanzaro di un solo punto. Ma il calcio è bello, perché i pronostici spesso non vengono rispettati. E il Palermo ne sa qualcosa, visto che in questo ritorno ha gettato punti al vento contro squadre di cui avrebbe dovuto fare un solo boccone.
Siccome nessuno ha la palla di vetro, meglio tornare su quello che è venuto fuori sabato dalla partita di Monopoli. La sfida in Puglia ha confermato che il Palermo il meglio di sé lo dà contro squadre d’un certo lignaggio. Questione di concentrazione? Di motivazioni? Può essere. Un dato è certo, però. Da quando Baldini ha ristretto il gruppo, il Palermo ha vinto tre partite di fila. Il tecnico adesso ha dieci titolari fissi, più due-tre pedine con cui completa la formazione. Ci avesse pensato prima, forse il Palermo sarebbe già sicuro del secondo posto.