Palermo. Il gigante Godeas e la Coppa Uefa snobbata dai fans

Amarcord rosanero tra le pagine de “Il Giornale di Sicilia”. Il quotidiano ricorda i tempi in cui il Palermo disputava la Coppa Uefa, in particolar modo la gara contro lo Slavia Praga giocata proprio il 24 febbraio di sedici anni fa, quando la squadra siciliana approdava agli ottavi della competizione europea per la prima volta nella storia.

Sedici anni fa, il 24 febbraio del 2006, i tifosi del Palermo si risvegliarono con un piede nella storia. Ma in pochi ci fecero caso. Il giorno prima, in un pomeriggio di vento e pioggia (si giocò alle 16 per esigenze televisive), la squadra rosanero era riuscita ad approdare per la prima volta agli ottavi di finale di Coppa Uefa (oggi Europa League) battendo al “Barbera” lo Slavia Praga col risultato di 1-0. Di quel pomeriggio ricordiamo la sparuta presenza di pubblico (8.063 paganti) e la straordinaria palpitazione di chi visse quella gara sugli spalti. Una gara che il Palermo doveva vincere assolutamente, dopo avere perso l’andata la settimana prima a Praga col risultato di 2-1.

Aveva dominato nel primo tempo, aveva segnato Giovanni Tedesco, ma era crollato nella ripresa ed era stato decisivo un autogol di Barzagli. Dunque, occorreva vincere, con due gol di scarto o col risultato di 1-0, i gol in trasferta valevano doppio. Durante la settimana i rosa chiesero ai fans di riempire il “Barbera”. Invano, la gente pensava già al Milan che arrivava domenica. La prima partecipazione alla Coppa Uefa (come tutte le successive) fu presa sotto gamba dal popolo rosanero. Tredicimila spettatori contro l’Anorthosis, quindicimila contro il Lokomotiv Mosca, quattromila cinquecento contro il Brondby, nella gara decisiva del girone per il passaggio ai sedicesimi. Stabilire se sia stato più tiepido l’approccio al torneo dei fans o dello stesso club rosa è come chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina.

Tra la gara d’andata e il ritorno di Coppa Uefa il Palermo pareggiò sul campo del Chievo giocando bene, dunque era in salute. Tuttavia contro lo Slavia (che era stato il club di Cesto Vycpalek) Papadopulo dovette rinunciare a Di Michele – che non poteva giocare in Europa perché acquistato quando le liste erano chiuse – e allo squalificato Corini. Schierò Andujar, Conteh, Barzagli, Terlizzi, Grosso, Tedesco, Codrea, Mutarelli, Santana, Brienza e Makinwa. Fascia di capitano a Mutarelli. Per un tempo il Palermo attaccò e chiuse lo Slavia (privo per infortunio del regista Jarolim, figlio dell’allenatore) nella sua metà campo. Ma lo fece in modo prevedibile, badando a non esporsi al contropiede. Bisognava segnare, al Barbera continuava a piovere e nell’intervallo, forse proprio in considerazione del terreno sempre più pesante, Beppe Papadopulo ebbe un’idea vincente. Gettare nella mischia al posto di Makinwa il possente Godeas, lasciando in panchina il filiforme Caracciolo. Godeas, spesso avversario dei rosa col Messina, non aveva mai giocato in Europa e nella precedente gara di campionato a Verona era andato addirittura in tribuna.

Dopo appena sei minuti dall’inizio della ripresa proprio il gigante friulano sbloccò la partita con un rasoterra forte e angolato all’interno dell’area di rigore, al termine di un’azione iniziata da Brienza e rifinita da Tedesco. In questo preciso istante iniziò un’altra partita, perché lo Slavia Praga che fino a quel momento aveva difeso il vantaggio dell’andata reagì puntando sulla sua superiorità fisica. Cambiò la partita, aumentò la pioggia, accelerarono le raffiche di vento e fu una ripresa di spettacolo e sofferenza. Lo Slavia attaccava, il Palermo si difendeva e ripartiva, gli ottomila del Barbera sembrarono trentamila, Giovanni Tedesco andò più volte sotto la curva come faceva Corini e con le braccia alzate invitò il pubblico a sostenere la squadra. Entrarono Barone e Gonzalez e il Palermo tenne bene, andando anzi vicino due volte al raddoppio. Al 26’ Krajcic respinse sulla linea di porta una battuta di Tedesco che era stato liberato da un colpo di tacco di Barzagli (migliore in campo quel pomeriggio) e al 39’ sempre Tedesco mandò di poco alto di testa. Al fischio finale fu un tripudio, i rosa e tutti gli ottomila spettatori si trovarono abbracciati e felici. Il Palermo passò agli ottavi di finale insieme con la Roma e l’Udinese