Palermo, il dilemma di Corini: tridente o conferma del 4-2-3-1
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul dilemma di Corini in merito alla formazione da schierare domani contro l’Ascoli.
Squadra che vince, cosa fa? Non si cambia, in teoria, ma Corini e dinanzi a un bivio. Dopo aver provato per tutta la settimana le possibili opzioni nel tridente, ieri ha voluto dare una nuova chance al caro vecchio 4-2-3-1. Il modulo con cui ha ben figurato sia contro il Perugia che nel primo tempo di Bari, pur volendosi gradualmente distaccare da questo schieramento. Gli ingressi di Stulac e Di Mariano, d’altronde, sono il preludio al passaggio al 4-3-3, che rimane il tema tattico di riferimento con tutti gli ultimi arrivati in campo. Ma se, alla fine, prevalesse l’idea di non “rivoluzionare” subito il Palermo? Nella seduta pomeridiana a Boccadifalco, si è visto qualcosa di simile, per quanto in un allenamento dalle carte parecchio mischiate: Buttaro, Bettella, Nedelcearu e Crivello in difesa, Damiani e Broh in mediana, Elia e Valente sulle fasce con Floriano alle spalle di Brunori.
Di fatto, la solita formazione con Bettella inserito al posto di Marconi, che domani darà forfait contro l’Ascoli per scontare il turno di squalifica. Corini ha proposto questo schieramento sia nell’esercitazione tattica che nella parte conclusiva della partitella, ma per il resto non si e mai discostato dal 4-3-3. In un’occasione, in fase di esercitazione, ha anche “azzardato” una soluzione col rombo a centrocampo. Soluzione a dir poco sperimentale, con Elia e Di Mariano mezz’ali e Stulac dietro le punte. Una formazione che si può derubricare a semplice esperimento, come quasi tutte quelle viste sul manto erboso del “Tenente Onorato” nelle ultime 24 ore. Le indicazioni più attendibili si avranno in giornata e li, salvo sorprese, Corini dara spazio ai nuovi arrivati sin da subito.