Palermo, i sigilli al Berlin e la chiusura per 5 giorni, il titolare: “Lodato da polizia e multato dai vigili, un paradosso”
Ieri (1 giugno) la polizia municipale dirama una nota in cui traccia un bilancio dei controlli effettuati sabato sera e che si concludono con quattro locali sanzionati, tre a piazzetta della Canna e uno in via La Lumia: il Berlin. “I gestori – dicono dalla polizia municipale – sono stati sanzionati per un importo di 400 euro ciascuno e i locali sono stati posti sotto sequestro per 5 giorni poiché non venivano rispettate le linee guida per il contenimento del contagio. Davanti ai locali infatti si sono registrati assembramenti con i clienti che consumavano bevande senza rispettare la distanza interpersonale o sostavano senza alcun dispositivo di protezione. Nel corso di questi controlli si sono verificate forti tensioni, tanto che gli agenti hanno dovuto chiedere l’intervento di altre pattuglie per completare le operazioni di sequestro”. Da via Dogali fanno poi sapere che in via La Lumia il gestore di un pub “si è opposto all’apposizione dei sigilli rivolgendosi in maniera offensiva nei confronti degli stessi agenti e facendo ritardare di oltre due ore le operazioni di sequestro”. L’uomo è stato segnalato all’autorità giudiziaria “per oltraggio e minacce a pubblico ufficiale e per interruzione di pubblico servizio”.
“Quello che è accaduto – dice Zambito a Palermo Today – è paradossale. Noi abbiamo avuto una condotta esemplare, tanto da ricevere i complimenti di polizia e carabinieri passati nella stessa serata per i controlli. Per la polizia municipale invece la situazione è diversa. Ma come è possibile?”.
Zambito ricostruisce i fatti. “Abbiamo alzato la saracinesca e abbiamo inziato ad accogliere i clienti seguendo tutte le regole che impongono i Dpcm e le ordinanze: percorsi di entrata e uscita, lavoratori rigorosamente con i dispositivi di protezione, io stesso ero posizionato all’ingresso per disciplinare gli accessi. I tavoli occupati su prenotazione. Tutte le regole applicate alla lettera per evitare assembramenti”. E le ore sono trascorse senza intoppi. “Più volte polizia e carabinieri sono entrati per accertarsi che seguissimo le regole e sono sempre andati via complimentandosi per il lavoro fatto”.
A mezzanotte la situazione si anima. “Come accade normalmente – spiega il patron del Berlin – ho vito arrivare un po’ di folla. Si tratta di persone che non avevano prenotato, non stavano certamente entrando nel mio locale. Semplicemente persone che si stavano avvicinando e che, come è normale che accada, magari restano nei paraggi e chiaccherano fuori o sul marciapiede dall’altra parte della strada senza neppure entrare: Ho chiamato io stesso il 112, numero unico per emergenza, chiedendo che mandassero qualcuno. Un deterrente per evitare assembramenti. Arrivano sei agenti della polizia. Verificano cosa stesse accadendo e il motivo della telefonata. Ci salutano complimentandosi per il nostro operato e vanno via. Dopo neppure trenta secondi, la polizia era ancora nei pressi del locale, arriva la polizia municipale che annuncia la chiusura del locale per violazione della normativa”.
Zambito prosegue: “Io stesso sono uscito per chiedere agli agenti di tornare indietro e intervenire, ma essendo due Corpi diversi non potevano intervenire”. Da qui lla definizioe di situazione “paradossale”: “Che devo fare? – chiede Zambito – mi trasformo in sceriffo e allontano le persone che transitano ancher se non sono miei clienti? Come posso controllare aree di strada che non mi sono state assegnate? Devo stare attendo a quello che accade dentro il locale, ai clienti, ma anche a estranei che però sono vicini al suolo pubblico che ho in concessione?”
“Titolari e personale del locale hanno rispettato tutte le regole imposte dalla normativa e hanno garantito anche il distanziamento sociale davanti al locale – interviene l’avvocato Stefano Santoro – Quando hanno ritenuto di non potere garantire il distanziamento, gli stessi gestori hanno chiesto l’intervento di una pattuglia delle forze dell’ordine. I vigili hanno contestato la violazione di una norma, relativa alla chiusura dei pubblici esercizi, già superata da altri decreti. Una norma decaduta. L’amministrazione comunale sta continuando a falcidiare i locali invece di aiutarli e sostenerli affinché l’economia cittadina riprenda vita. C’è un’azione vessatoria nei confronti di bar, ristoranti, wine bar. E’ un problema non solo per gestori e titolari. Sono attività che danno lavoro a centinaia di famiglie. Addirittura Orlando si è complimentato con gli agenti della polizia municipale”.