Palermo, i rinforzi pesanti fanno salire i costi: monte ingaggi balzato a 18 milioni

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul monte ingaggi del Palermo aumentato dopo il mercato messo a segno dal duo Rinaudo-Bigon.

Per costruire un organico pronto per la Serie A servivano investimenti importanti e il City Group, al suo secondo anno al Palermo, ha lavorato proprio in questa direzione: tali sforzi economici non si sono però concentrati solo sui costi del cartellino, ma anche sugli ingaggi dei giocatori. I rosa arrivano alla fine della sessione estiva con un monte stipendi lordi che si avvicina ai 18 milioni di euro: per tracciare il paragone con dodici mesi fa, basti pensare che al tempo la spesa per gli ingaggi si aggirava sui 12.5 milioni (-30% rispetto a ora).

Ciò conferma la differenza di approccio alla serie cadetta che il Palermo ha avuto tra un campionato e l’altro, con l’obiettivo di consolidarsi nel primo e di puntare dritti alla promozione nel secondo: nel 2022/23 la maggior parte degli acquisti riguardava giocatori che avrebbero avuto poco spazio nelle rispettive squadre (Bettella nel Monza, Elia e Vido nell’Atalanta, Sala nel Sassuolo e Segre nel Torino, ai quali si sono aggiunti a gennaio Tutino dal Parma e Verre dalla Sampdoria) o provenienti da realtà di bassa classifica in B (Nedelcearu dal Crotone nella sessione estiva, Masciangelo dal Benevento in quella invernale).

Per il 2023/24, già dalla fine dello scorso campionato, il City Football Group aveva lasciato intendere che avrebbe operato un deciso cambio di rotta. Niente più profili con esperienza limitata in cadetteria, ma solo gente che avesse dimostrato le proprie qualità sia in A sia in B, oltre a giovani osservati con attenzione e già inseriti nel giro delle rispettive nazionali o delle competizioni europee.

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Redazione Ilovepalermocalcio