Palermo, i gol come medicina per curare la crisi di risultati
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’attacco del Palermo.
Nel mare in tempesta, il salvagente al quale aggrapparsi per provare a uscire indenni è uno: l’attacco. In questo periodo in cui, infatti, il Palermo è reduce da due sconfitte consecutive contro due squadre alla portata dei rosanero e che invece hanno «banchettato» sulla formazione palermitana, l’unico reparto che si salva dal marasma generale è quello offensivo, che non ha perso affatto il proprio smalto e che in tutti i modi ha cercato di togliere la castagne dal fuoco a una squadra che sta soffrendo particolarmente l’aspetto difensivo.
Nonostante le due sconfitte consecutive e il punto nelle ultime tre di campionato, infatti, il Palermo è stato in grado di andare a segno 6 volte, con una media di 2 reti a partita. Suona strano che nonostante questa verve offensiva, ritrovata a fine 2023 e mai persa fino ad oggi, non abbia prodotto al Palermo più di un solo punto, tra l’altro in occasione del match esterno contro la Cremonese, il più difficile dei tre giocati dai rosanero.
Una prolificità offensiva che non ha un nome e un cognome, ma è figlia di un reparto che praticamente riesce a segnare con tutti gli effettivi a disposizione, mettendo in mostra diverse frecce all’arco in possesso di Corini. Non per nulla, infatti, il Palermo è la seconda squadra del campionato per gol realizzati, 51 in 28 partite di campionato con una media di 1,8 gol a partita, leggermente inferiore a quella del Parma (1,9), ca polista sia di questa classifica che di quella generale, con 54 gol segnati.