Palermo, hai sprecato l’ennesima possibilità per invertire la rotta
Al ” Barbera” un’altra disfatta sportiva ed emotiva.
Il Palermo non sa più vincere. Contro l’Ascoli un solo risultato era accettabile. Eppure i rosanero all’ultimo istante si sono sbriciolati.
Certo, un gol come quello di Caligara non si vede spesso in Serie B… Un collo-esterno destro di prima intenzione che parte, si destreggia tra le sagome dei presenti in area di rigore e si insacca sotto al sette. Un gol che renderà di certo l’esordio di Desplanches indimenticabile (in negativo).
Mignani non riesce a tirar fuori dal buco nero i rosanero. Ma questa volta il traguardo era più vicino di quanto non lo sia mai stato dal suo arrivo in Sicilia.
Il Palermo ha sprecato l’ennesima possibilità per invertire la rotta.
Vincere contro l’Ascoli avrebbe potuto significare, a prescindere dalla predominanza del gioco, provare realmente a reagire. Vincere davanti ai propri sostenitori per rilanciare l’entusiasmo…
E invece Mignani dovrà far fronte ad un’altra delusione che arriva nel peggiore dei modi. Dar continuità ad alcune scelte, però, ha reso in parte positivamente. Il gol del momentaneo 2-1 è siglato, infatti, da Soleri che ha ormai scalato le gerarchie e spodestato Mancuso per far coppia con Brunori.
Il 27 si piazza senza alcun dubbio tra i migliori dei rosanero. Segna, corre e lotta fino al fischio finale del direttore di gara. E la scelta di Desplanches, forse, fa comprendere come probabilmente Mignani sia ormai orientato totalmente verso i play-off. Nel tentativo di scegliere, nel miglior modo possibile, in ogni ruolo.
Perché abbassarsi così tanto? Le differenze tra primo e secondo tempo
Perché cambiare atteggiamento?
Sicuramente vincere è l’unica cosa che conta, specialmente per un Palermo in così accentuata difficoltà. Ma perché cambiare atteggiamento? Se c’è una cosa che è saltata all’occhio tra il primo ed il secondo tempo, è senza dubbio i due diversi tipi d’approccio che i rosanero hanno dato alla gara. Sebbene nel primo tempo si era visto un Palermo più offensivo e propositivo, dalla ripresa in poi il baricentro si è esageratamente abbassato.
E’ ovvio che il gol di vantaggio da un lato ti permette di gestire e dall’altro porta gli avversari a cercare spregiudicatamente il gol del pari. Allo stesso tempo, però, al “Barbera” c’era un’Ascoli in chiara difficoltà. Mantenere il risultato non basta e non può bastare, specie davanti ai propri tifosi.
Al “Barbera” devi dimostrare di più. E quella che si aggiunge alla lista, dunque, è un’altra disfatta seppur senza una sconfitta per il risultato, ma come una sconfitta per il come sia arrivata. Contro il Sudtirol sarà l’ultima battaglia prima dei play-off e vincere varrebbe doppio. Proprio per mandare un segnale, per provare a scacciare i malumori.
Non può essere questo il Palermo ai play-off. Per arrivare fino in fondo ci vuole fame, cuore e quella voglia di non accontentarsi. Perché spesso accontentandosi, abbassandosi e difendendosi anche il più grande dei vantaggi si sgretola.