Palermo: Graves vuole diventare grande, il ritiro per riconquistare Corini

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Simon Graves.

Il primo semestre è stato quello dell’ambientamento, il secondo può (o addirittura deve) essere quello della definitiva affermazione: del resto il paragone tra il suo arrivo e quello di Kjaer quindici anni fa non era dipeso solo dalla nazionalità in comune ma anche da un talento che, pur con uno spazio limitato a disposizione, Graves ha certamente dimostrato di avere. È mancata invece la costanza atletica, al punto che il suo impiego si è ridotto ad appena cinque apparizioni (quattro da titolare, due delle quali chiuse anzitempo per guai fisici): tuttavia, alla ripresa del campionato il danese, nonostante la folta concorrenza, potrà contare su una maggiore conoscenza dell’ambiente Serie B e un consolidamento degli schemi di squadra grazie al lungo ritiro che inizierà tra due settimane.

Risalire le gerarchie non sarà una passeggiata: Graves, che in quanto classe ‘99 è destinato a passare in lista over, dovrà scavalcare (come d’altronde era previsto a gennaio) difensori più rodati per la categoria, ma allenarsi e giocare accanto a figure esperte può essere il miglior trampolino possibile per guadagnare credito agli occhi di Corini. Pertanto l’aggiunta all’organico di Lucioni, cui si potrebbe aggiungere presto quella di Ceccaroni, assume molto di più le sembianze di uno stimolo che di un allarme per il danese.  Del resto lui stesso, unico altro giocatore rimasto in organico dal mercato invernale insieme ad Aurelio, sa di essere uno dei pilastri su cui il Palermo intende costruire il proprio futuro: l’auspicio è di farlo con un ruolo da protagonista, dopo essere sceso in campo troppo poco nel 2023.