Palermo Graves, da oggetto misterioso a nuovo padrone della fascia

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e su Graves.

Il suo 2023 è stato una sorta di romanzo di formazione per Graves. Il difensore è arrivato con la nomea di nuovo Kjaer, brilla al debutto nel sentitissimo match con il Frosinone, si perde tra infortuni ed equivoci tattici, viene dato per partente qualora il suo minutaggio non inizi a crescere, torna proprio a fine anno e chiude alla grande, gettando ottime basi per il 2024.

Adesso l’auspicio di società e tifosi è che il difensore possa diventare uno dei punti fermi di un Palermo che, soprattutto negli ultimi due mesi, ha visto crollare buona parte delle sue certezze: le prime risposte di squadra sono arrivate a dicembre con i successi interni contro Pisa e Cremonese, conquistati proprio con il danese nel ruolo di terzino destro.

La scelta di Corini di utilizzarlo è maturata dopo un lungo periodo di adattamento: Graves infatti aveva sempre fatto il centrale in carriera.

La prima gara da terzino, per 45’ contro il Lecco, non era andata come sperato e il successivo rientro di Buttaro dall’infortunio sembrava chiudere al danese le porte del Palermo, con il rischio concreto di una partenza a gennaio; eppure è lui a figurare nell’undici iniziale contro il Pisa, a causa dell’indisponibilità per squalifica di Mateju.

In quella partita, che vede i rosa tornare a vincere dopo un mese e mezzo, Graves è uno dei più positivi: entra nell’azione dell’1-0 con un contrasto deciso ma pulito e mostra un’ottima intesa con Insigne. A Como si pensa che toccherà di nuovo a Mateju dopo aver scontato il turno di stop, ma Corini dà nuovamente fiducia al danese che lo ripaga con una prestazione superba e con il primo gol in rosanero con un preciso colpo di testa.