Palermo grande con le…grandi. Secondo posto, Bari sarà lo snodo

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla lotta al secondo posto nella classifica del girone C.

Il Palermo continua ad essere grande con le grandi e in premio si ritrova al secondo posto. Non per la radiazione del Catania e il conseguente annullamento dei risultati ottenuti contro gli etnei: il Palermo sarebbe secondo pure tenendo conto dei punti raccolti dalle altre contendenti al cospetto dell’ormai scomparso club rossazzurro. Al massimo, avrebbe un po’ di concorrenza in meno, ma la sostanza non cambia. Con una partita da giocare, la squadra di Baldini è ora nella miglior posizione possibile per affrontare i play-off. Anzi, paradossalmente, la triste fine del Catania crea un problema ai rosanero, che non potranno difendere il secondo posto sul campo, ma dovranno farlo «gufando» dal divano.

Perché il derby in programma domenica è saltato e mentre le altre andranno a caccia dei tre punti, il Palermo rimarrà fermo. Scenderà in campo sabato, alle 10 di mattina, affrontando in amichevole la Primavera di Di Benedetto al «Barbera» (ingresso libero in tribuna). Poi guarderà le altre e aspetterà, per capire se quel secondo posto rimarrà suo o dovrà cercare di riconquistarselo a Bari. Il match in casa della capolista sarà l’ultimo assaggio dei play-off, ma soprattutto sarà l’ennesima prova contro un avversario d’altissima classifica. I «galletti» sono ormai volati in Serie B, però hanno dimostrato sul campo di non essere appagati, battendo proprio quell’Avellino che resta lì, in scia, come principale antagonista di Brunori e compagni nell’inseguimento alla piazza d’onore. Gli irpini, oltretutto, sono pure svantaggiati dagli scontri diretti. Perché il Palermo, al momento di affrontare le «big» del campionato, ha dimostrato di saperle azzannare. La prima vittoria esterna dell’era Baldini è arrivata al «Partenio-Lombardi», contro un avversario che al «Barbera» ha strappato un pareggio solo grazie ad un rigore procurato con una vistosa simulazione. Sabato, poi, i rosanero si sono imposti sul campo di un Monopoli che senza il caso Catania sarebbe lì, a giocarsela ancora per il secondo posto.

I regolamenti federali, invece, hanno attuato la «ghigliottina»: via i sei punti ottenuti dai pugliesi contro i rossazzurri, sei come i punti che il Palermo ha raccolto nel doppio confronto con i biancoverdi. L’imbattibilità è stata anche un tratto distintivo delle due sfide di campionato col Catanzaro, anche se in questo caso il tabellone ha segnato per due volte uno 0-0. E poi c’è il Bari, quel Bari che i rosa affronteranno all’ultima giornata per cercare di restare agganciati al secondo posto. Pareggio senza reti all’andata, una gara tutta da giocare al ritorno. Grande con le grandi, ma anche piccolo con le piccole. È inevitabile che la mente vada a quei tre pareggi con Fidelis Andria, Potenza e Paganese: i sei punti lasciati per strada avrebbero addirittura costretto il Bari a giocarsi la sfida di ieri con l’Avellino sotto pressione, perché il Palermo si sarebbe portato a -2 dalla capolista prima del match con i «lupi» di Gautieri. Spazio per i rimpianti non deve essercene, anche perché non è che la promozione diretta si sia buttata via in quelle tre gare, ma i rosa non sono mai stati in corsa per impensierire i baresi e con quei tre risultati, invece, lo avrebbero fatto. O almeno, avrebbero già archiviato la questione sul secondo posto, che resta l’unico obiettivo su cui concentrarsi.