L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul piano triennale del Palermo che avrà fine tra esattamente 100 giorni.
Il piano triennale entra nei suoi 100 giorni finali. Il primo triennio targato Hera Hora sta per volgere al termine, con poco più di tre mesi (e sei partite più i play-off) rimasti per tracciare un bilancio definitivo. Sul piano sportivo, al di là di quanto scritto nella brochure ancora online sul sito del gruppo (in cui si parla di Serie A in tre anni), tutto passerà dalla lotteria degli spareggi, dato che ormai la promozione diretta in Serie B è svanita. Aritmeticamente, basterà un punto del Bari per chiudere ogni discorso. Il tempo, però, stringe anche per altre situazioni relative alla conclusione del primo triennio dell’era Mirri. C’è una liquidazione da riconoscere all’ex socio Di Piazza, c’è una squadra che dovrà essere ricostruita quasi da capo e c’è un interrogativo sulle forze economiche con cui il Palermo potrà sostenere la prossima stagione.
Tutte questioni da risolvere a breve termine, su cui pende anche il risultato del campo. Le quote di Palermo Football Club sono sotto sequestro per un importo pari a 2,35 milioni e Hera Hora, cioè Mirri (rimasto solo, dopo il recesso di Di Piazza), non può porre in essere alcuna attività diretta a sottrarre le azioni sottoposte a sequestro, a seguito dell’ordinanza del Tribunale di Catania sul ricorso dell’ex socio di minoranza. Ciò non agevola un’eventuale vendita delle quote del Palermo, sebbene a Hera Hora sia stato concesso di sostituire i beni sequestrati con una somma di denaro di pari importo. Intanto, nella giornata di oggi, Mirri avrebbe dovuto presenziare ad un seminario presso l’Università in collaborazione col Palermo Innovation Lab. Alla fine, però, non ci sarà per impegni personali. Da settimane, se non mesi, sta esaminando possibili soluzioni per il futuro del club. Anche senza cessione di azioni societarie, strada da non escludere. Solo che in merito al suo impegno finanziario al termine del triennio, cioè tra 100 giorni, l’unica versione data dallo stesso Mirri resta quella fornita a giugno all’Associazione Amici Rosanero: «No, io no sicuramente. Noi abbiamo rispettato l’impegno, noi, Di Piazza e Damir abbiamo messo 15 milioni».