L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Padova, avversario del Palermo in finale.
Obiettivo serie B. Il Padova non ha mai nascosto il traguardo finale, anche perché l’anno scorso la promozione era sfuggita all’ultimo rigore contro l’Alessandria (e dopo che nella stagione regolare era arrivato al secondo posto, battuto nella volata finale dal Perugia solo per la differenza reti). Campionato nuovo, allenatore nuovo con la squadra affidata a Massimo Pavanel (al posto di Mandorlini) e con altri innesti di qualità e quantità in un organico che aveva già fatto molto bene.
L’inizio nel torneo è stato sprint con sei vittorie e un pareggio, prima della sconfitta il 10 ottobre a Lecco (alla fine saranno soltanto tre i ko, uno all’ultima giornata) e qualche pareggio di troppo che ha consentito al Sudtirol di rimontare e sorpassare in un duello che alla fine vedrà gli altoatesini chiudere con uno straordinario “score” di 90 punti e il Padova dietro, mancando il sorpasso decisivo il 15 aprile a Bolzano. In mezzo però anche un doppio cambio nell’area tecnica deciso dalla società veneta in corso d’opera: fine della collaborazione con il d.s. Sean Sogliano e arrivo di Massimiliano Mirabelli. Poi il successivo cambio in panchina (dopo il pareggio ottenuto a Trento il 21 febbraio), l’esonero di Pavanel. Al suo posto (in mezzo una gara infrasettimanale pareggiata con il Legnago con in panchina Longo) ecco Massimo Oddo, che a Padova si mette subito al lavoro, chiede una mentalità vincente ai suoi e confeziona otto vittorie di fila, sfiorando la clamorosa rimonta che sembrava impossibile.
Nei playoff passaggio del turno con brivido contro la Juventus Under 23 e successo in rimonta all’ultimo secondo contro il Catanzaro. Il modulo di partenza è il 4-3-3, ma Oddo ha dimostrato di poter variare dall’inizio o in corso di partita l’assetto. Il portiere titolare è Antonio Donnarumma (fratello di Gianluigi) a guidare una difesa che ha subito solo 26 reti nella stagione regolare e che ha varie possibilità di intreccio nell’esperienza dei suoi uomini (Ajeti, Valentini, Monaco, Gasbarro, Pelagatti), ma che non avrà sicuramente il laterale Nico Kirwan, convocato nella Nuova Zelanda. In crescita (e in gol contro il Catanzaro) c’è il brasiliano Felipe Curcio. In mediana la regia è affidata al capitano Ronaldo, al quale si affiancano anche qui diverse soluzioni di gioco: Dezi, Saber, Della Latta, ma anche l’avanzamento di Germano. In avanti l’uomo del momento è Cosimo Chiricò (11 reti nella stagione regolare, altre due nei playoff e sei assist), laterale di destra. Ballottaggio tra punte centrali tra Santini e Ceravolo (con Nicastro e Cisse pronti), mentre all’esterno di sinistra le frecce sono Jelenic o Bifulco.