Palermo. Gli «aiutini» non decollano, che fatica per Felici e Damiani

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui due arrivi di gennaio che non stanno rendendo al meglio, Damiani e Felici.

Quanto sta incidendo il mercato di gennaio sul campionato del Palermo? Poco, cronometro alla mano. Una partita, quella col Monterosi, è stata decisa da Damiani e Felici, che però da allora non sono più riusciti a brillare. Per uno il minutaggio si è ridotto progressivamente, per l’altro invece si sono susseguiti alti e bassi, pur avendo avuto maggiore spazio. Gli alibi non mancano a nessuno dei due: Damiani in sette partite ha giocato più minuti di quelli disputati in campionato lo scorso anno e Felici è pur sempre alla prima vera esperienza tra i professionisti, fatta eccezione per quei pochi minuti in cui il Lecce gli ha fatto assaporare il calcio dei grandi.

Era inevitabile che entrambi necessitassero di tempo per entrare nei meccanismi, a prescindere dalle reti messe a segno nelle prime partite giocate in maglia rosanero dopo l’arrivo a gennaio. Damiani, «caldeggiato» da Baldini, non è certo l’ultimo arrivato per quanto riguarda la categoria. In carriera, tra campionato e play-off, contava 82 partite in Serie C, prima del suo approdo in Sicilia. Solo che, nel suo caso, i problemi fisici patiti nell’ultimo anno e mezzo dovevano rappresentare un punto di domanda, quantomeno sulla sua tenuta nei novanta minuti in una squadra che intende metterlo al centro del progetto.

La risposta, come sempre, è arrivata sul campo: l’esordio nel finale a Catanzaro, novanta minuti contro Monterosi e Messina, poi qualcosa è cambiato. Non tanto perché a Campobasso non abbia nemmeno giocato, quanto perché nelle successive partite è rimasto sul terreno di gioco per più di un’ora solamente in un’occasione, nella vittoria casalinga per 5-0 contro la Turris. Lì Baldini lo ha fatto giocare per 74 minuti, mentre in precedenza è stato sostituito prima dell’intervallo con la Juve Stabia ed è stato richiamato in panchina allo scoccare dell’ora di gioco sia contro il Foggia che in casa della Virtus Francavilla.

Il tutto, per una media di poco superiore ai 60 minuti di gioco a partita. Numeri da titolare, ma non certo da «titolarissimo». Però Damiani sta comunque ritagliandosi un posto fisso, in attesa che torni a carburare, com’è lecito che sia per un giocatore reduce da un anno e mezzo complicato. Non sono stati anni facili nemmeno quelli vissuti da Felici, che però sta progressivamente vedendo diminuire lo spazio a sua disposizione. A Catanzaro, Baldini lo schierò subito titolare, anche a causa dell’emergenza Covid all’interno del gruppo rosanero. Poi, solo in due partite ha giocato per più di mezz’ora (45 minuti a Campobasso e 37 a Foggia).