Palermo-Frosinone: il gol di Verre fa il giro del mondo e si candida per il “Puskas Award”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul gran gol di Verre contro il Frosinone.
Coordinazione, precisione balistica, velocità di pensiero e un pizzico di follia: il giusto mix per confezionare capolavori come quello che Vene ha tirato fuori dal cilindro contro il Frosinone, scatenando il tripudio del Barbera e la meraviglia di compagni e avversari. Certamente serve anche un minimo di complicità del portiere e il posizionamento di Turati nell’occasione ero tutt’altro che perfetto, ma quando si colpisce la palla da dietro la linea di centrocampo, e perlopiù di prima intenzione, le possibilità di centrare lo specchio della porta sono davvero minime.
Alla vista del capolavoro dell’ex Sampdoria, nell’urlo dei 28 mila sugli spalti si addensavano gioia, incredulità e gratitudine per aver regalato un momento destinato a rimanere nella storia rosanero, oltre che nella bacheca dei ricordi di Verre. Che non è nuovo a colpi del genere: un suo pallonetto da 40 metri aveva regalato la Serie A al Pescara contro il Trapani nel 2016, stavolta la sfida non aveva lo stesso peso a livello di classifica ma nel cuore di un tifoso palermitano nessuna gara del campionato in torso ha lo stesso peso di quella con il Frosinone. Poco importa che i tre punti non siano arrivati: quando si assiste a gol del genere il risultato diventa inevitabilmente secondario. La perla di Verre ha fatto il giro del mondo. spopolando sul web, e si candida con prepotenza non solo a diventare il gol più bello della Serie B 2022-23, ma anche a essere selezionato per il Puskas Award, premio che ogni anno seleziona la rete più bella tra tutti i campionati del mondo, a prescindere dalla categoria.
Non è la prima volta che il Barbera assiste a capolavori simili: il più recente è quello segnato da Miccoli a Sorrentino nel 2012, in un Palermo-Chievo 4-1 dove l’ex capitano realizzò una tripletta, altrettanto bello per coordinazione ed esecuzione ma un po’ più ravvicinato; ad alcuni è tornato in mente anche un ricordo tutt’altro che piacevole, ovvero la parabola con cui Mascara batti Amelia nel marzo 2009 in un derby vinto dal Catania per 4-0.