Palermo Football Conference, Foschi: «In rosanero sono diventato importante. Cavani? Vi svelo un aneddoto»

Dopo aver ritirato il premio “Una vita per il calcio” alla Palermo Football Conference, Rino Foschi ha rilasciato delle dichiarazioni: «Ho scoperto tanti calciatori con il mio gruppo di lavoro, anche se i meriti poi vengono dati a me. Ho creato un gruppo di lavoro importante che mi aggiornava da tutto il mondo. La scoperta non era di Rino Foschi ma del mio gruppo. Signori, Sordo e Taibi sono arrivati senza il gruppo di lavoro, mi sento di aver fatto cose per raggiungere emozioni, ma il resto è come ho detto. Sul calciomercato ero abbastanza abile, con i miei colleghi. Mi viene dato un riconoscimento che mi sento, vorrei fare ancora qualcosa ma non mi vuole più nessuno. Questo è un premio alla vecchiaia (ride, ndr).

I sette anni a Verona sono stati bellissimi, la retrocessione mi ha fatto dimettere perché mi vergognavo. Poi sono venuto a Palermo, dove non volevo venire. Sul mercato mi muovevo bene perché avevo le possibilità. Poi siamo tornati in Serie A dopo 34 anni. A Palermo sono diventato importante, grazie al potere di Zamparini, abbiamo fatto l’Europa, abbiamo sfiorato la Champions. Ho fatto tanti milioni di attivo, nel 2008 54 milioni, senza vendere Cavani. Vi racconto un aneddoto: lo abbiamo preso grazie al mio gruppo di lavoro, seguivamo Pato al Mundialito ma poi vedemmo l’uruguayano. L’ho portato in albergo e l’ho chiuso lì fino alla firma, perché c’erano altri club che non voglio citare che erano a Milano per provare a prenderlo. Alla fine l’ho portato a casa».